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Carmela Rozza commenta così   un emendamento presentato oggi in aula dalla maggioranza, in occasione della discussione della Revisione normativa ordinamentale, che prevede la possibilità di fare richiesta di una casa popolare anche per chi ne possiede già una nel raggio di 40 chilometri

Casa-Rozza (Pd): Aprire le assegnazioni degli alloggi popolari a chi ha già una casa in Lombardia è un imbroglio. Chi ne ha bisogno resterà escluso

 

Aprire le assegnazioni degli   alloggi popolari a chi ha già una casa in Lombardia è un imbroglio. Chi ne ha realmente bisogno resterà escluso. La consigliera regionale del Pd Carmela Rozza commenta così   un emendamento presentato oggi in aula dalla maggioranza, in occasione della discussione della Revisione normativa ordinamentale, che prevede la possibilità di fare richiesta di una casa popolare anche per chi ne possiede già una nel raggio di 40 chilometri.

“La solita presa in giro delle destre- attacca Rozza. Chi ha già una casa ha un Isee troppo alto per   poter accedere agli alloggi Sap, riservati a chi vive un pesante disagio economico, e quindi rimarrà di fatto escluso dalle graduatorie. Questo sia che abbia una casa in Lombardia o altrove. In compenso   i più furbi  potranno comprarsi una casa con il mutuo, che non rientra nell’Isee, affittarla in nero, e accedere a un alloggio popolare. Il risultato del nuovo criterio voluto dalla destra è che non avranno la casa coloro che arrivano dal sud per lavorare in Lombardia, tutti quei lavoratori,  come  gli infermieri, di cui c’è  una ormai  gravissima carenza, e può succedere che la ottengano quelli che non ne hanno davvero bisogno. Questo senza contare che   si allungheranno ulteriormente i tempi delle assegnazioni, che sono già   geologici”.

“Le case popolari- conclude Rozza- vanno date a chi   ne ha davvero bisogno, qualunque   sia la sua nascita, la sua provenienza e il colore della pelle. La destra ancora una volta,  solo per   tentare di non dare le case agli stranieri, che non   devono dimostrare, per sentenza della corte d’Appello, la non possidenza di una casa nel paese d’origine,   introduce un criterio che  rende impossibile l’assegnazione a chi ne ha diritto e favorisce i furbi , di ogni origine”.

Milano, 27 maggio 2025

PD Regione Lombardia