Question time di Pierfrancesco Majorino sulle case di comunità in Regione Lombardia
CASE DI COMUNITÀ: SECONDO AGENAS IN LOMBARDIA SOLO 7 RISPETTANO TUTTI I REQUISITI MINIMI
MAJORINO (PD), “UN FALLIMENTO DELLA REGIONE, BERTOLASO NON PUÒ NASCONDERE LA REALTÀ”
Oggi in Lombardia solo 7 case di comunità rispettano tutti i criteri minimi previsti dal decreto ministeriale n. 77. Lo evidenzia il monitoraggio Agenas sullo stato delle case di comunità in Lombardia nel secondo semestre 2024, distribuito oggi in Consiglio regionale dall’assessore Bertolaso durante la risposta a una interrogazione a risposta immediata presentata dal capogruppo del Pd Pierfrancesco Majorino.
Si tratta delle case di comunità di Saronno (VA), Borgo Palazzo a Bergamo, Sant’Omobono Terme (BG), Zogno (BG), Villa d’Almè (BG), Varese e Arcisate (VA).
Sempre secondo il monitoraggio, meno di 3 case di comunità su 10 sono aperte 24 ore al giorno 7 giorni su 7. Il 90% risulta sprovvisto di pediatra e l’84% non garantisce la presenza di un infermiere per l’intera giornata, 12 ore al giorno 7 giorni su 7. E stiamo parlando solo delle 130 strutture ad oggi realizzate, molte meno delle 216 previste dall’iniziale programmazione.
“Sono i numeri del fallimento della Regione – commenta Majorino -. Bertolaso non può nascondere la realtà, che dopo tre anni dall’approvazione della legge le case di comunità a pieno regime e con i requisiti minimi siano solo sette. Lo abbiamo sempre detto che sono scatole vuote, ma la realtà è anche più dura delle parole. È incredibile che delle 216 case di comunità previste all’inizio ne siano in programma solo 187 e che ad oggi ne siano state realizzate solo 130, ma il peggio è che pochissime sono aperte realmente giorno e notte per l’intera settimana e pochissime hanno il pediatra o la continuità assistenziale, pochissime hanno un infermiere sempre presente durante la giornata. La mancanza di case di comunità complete e funzionanti è la ragione per cui i pronto soccorso sono perennemente intasati e le persone non sanno dove andare a farsi curare se non in ospedale, allungando anche le liste d’attesa. I numeri di Bertolaso sono impietosi.”
Milano, 14 gennaio 2025