Legge ordinamentale-Rozza e Casati (Pd): “Dalla destra un secco no alle nostre proposte di modifica della legge. Ma la nostra battaglia continuerà in aula”
Ancora una volta nessuna attenzione per le famiglie in difficoltà e i Comuni. I consiglieri regionali del Pd Carmela Rozza e Davide Casati commentano così la bocciatura da parte della maggioranza in Commissione sostenibilità sociale, casa e famiglia di tutti gli emendamenti presentati alla legge di revisione normativa ordinamentale, che interessa diverse normative, quali la legge 16/2026 e la legge 3/2008.
Legge 16/2006 sulla casa
“Mentre gli alloggi vuoti di Aler in Lombardia sono migliaia- attacca Rozza- e cresce il numero di famiglie in difficoltà che ne fanno richiesta, la destra si rifiuta di apportare migliorie alla Legge sulla casa, la 16/2016, una legge che si è già mostrata del tutto inadeguata. Anzi introduce solo modifiche peggiorative, che rivelano chiaramente la volontà di aprire le case popolari agli affari”.
“Riducono- continua Rozza- i sostegni per gli inquilini indigenti, negano la mobilità agli anziani soli oltre la provincia di residenza e continuano a considerare alla pari una famiglia che paga un affitto che assorbe solo una piccola parte del proprio reddito e chi è costretto a destinarvi oltre il 40% del proprio stipendio”.
Legge 3/2008, Governo delle rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale
“Dispiace- sottolinea Casati- la bocciatura da parte della maggioranza degli emendamenti a mia prima firma per la modifica alla legge 3/2008 (Governo delle rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e alla legge 34/2004 (Politiche regionali per minori) che avevano l’obiettivo di portare chiarezza per i Comuni dopo le recenti sentenze della Corte di Cassazione del 2022 e della Corte di Appello di Brescia del 2023 che rischiano di imputare a carico dei Comuni ospitanti nel proprio territorio le strutture residenziali (ad esempio le comunità per minori e l’housing sociale) i costi di gestione, quando invece tale costo deve essere a carico del Comune di residenza anagrafica del beneficiario del servizio”.
“Non ascoltare – concludono Rozza e Casati- in nessun modo le nostre richieste è stato un atto di miopia inaccettabile, più che verso di noi verso i reali bisogni dei cittadini e dei Comuni. Noi continueremo a batterci per chi vive in seria difficoltà, a partire dalla discussione del provvedimento in aula, dove ripresenteremo tutti gli emendamenti che oggi sono stati respinti”.
Milano, 20 giugno 2024