Marco Carra, Gigi Ponti e Matteo Piloni dopo l’approvazione della norma che inserisce nella legge regionale sulla caccia la modifica che dispone il divieto di caccia sui valichi montani interessati dalle rotte di migrazione, dove ora, tranne che in 23 siti, è permesso sparare.
PD: “CONTRARI A UN PROVVEDIMENTO VOLUTO CON FORZATURE E NON LEGALMENTE SOLIDO”
“Sulla caccia il centrodestra da anni cerca scorciatoie che poi fanno più danno che altro, alla Regione e agli stessi cacciatori. E, come stiamo dicendo da settimane, anche questa volta le forzature della maggioranza hanno fatto male persino a chi dice di voler difendere, cioè l’attività venatoria. Per questo atteggiamento sistematico di voler contravvenire a leggi e regolamenti non potevamo che votare contro l’ennesimo atto che si presta a ricorsi e impugnazioni perché non legalmente solido”, lo hanno detto i consiglieri regionali del Pd nella loro dichiarazione di voto a conclusione della seduta di questo pomeriggio, durante la quale si è discussa e approvata la norma che inserisce nella legge regionale sulla protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e la disciplina dell’attività venatoria, la modifica, prevista nella legge sulla montagna, che disponeva il divieto di caccia sui valichi montani interessati dalle rotte di migrazione, dove ora, tranne che in 23 siti, è permesso sparare.
“La fretta con la quale si è voluto procedere fa il paio con i tanti scivoloni che la maggioranza ha compiuto su questa vicenda, a dimostrazione che il provvedimento si è portato avanti con forzature. Tant’è che gli stessi uffici della Commissione Agricoltura ci hanno confermato che la proposta di atto amministrativo propedeutica a questo progetto di legge era stata inserita all’ordine del giorno in violazione del regolamento. Per questo abbiamo occupato la presidenza, per riaffermare il principio del rispetto delle regole, e proprio noi siamo stati espulsi dal presidente, che per primo ha violato le regole. E ci inquieta e ci lascia perplessi la velocità che è stata riservata a coloro che vogliono cimentarsi con la caccia nei valichi e non c’è invece fretta per le liste d’attesa in sanità, per i pendolari e i disagi che patiscono quotidianamente, per le imprese in difficoltà, per gli agricoltori e le loro aziende. Ma questa è la destra: i malati possono aspettare, i cacciatori assolutamente no”, ha detto Marco Carra che in Commissione Agricoltura è capogruppo.
“Tutto ciò che è stato proposto all’interno di questo provvedimento è qualcosa che non ha nulla a che fare con la tutela dell’ambiente, tanto meno della fauna. Anzi, contraddice le sentenze della Corte costituzionale che sono state interpretate in modo inverso rispetto a ciò che invece chiedevano e cioè che i valichi fossero rispettati. Alla fine, la questione diventa ancora una volta che a perderci è l’ambiente, la biodiversità. E questi due termini, ambiente e biodiversità, hanno a che fare direttamente con il tema della nostra salute. Questo è il punto. Quindi noi continueremo un percorso di rispetto e di tutela della natura in tutte le sue forme, sapendo che per prima la legge stabilisce che questo è un bene indisponibile dello Stato e ciò significa che lo Stato dovrebbe tutelarlo e non sprecarlo, così come accadrà a seguito del provvedimento che sta per essere approvato”, ha aggiunto il collega Gigi Ponti, intervenuto nella discussione.
“A chi distorce la realtà dei fatti ricordiamo le parole del presidente Fontana che, nell’ottobre del 2022, aveva risposto ai cacciatori che lo criticavano per non aver fatto abbastanza dicendo che tra loro c’erano ‘più mele marce che sane’. Parole mai smentite. Ecco perché queste continue forzature: per recuperare, soprattutto da parte di Fratelli d’Italia, un po’ di consenso, non trovando altre soluzioni che forzare le regole. Ecco perché noi abbiamo occupato i banchi della presidenza. Per ripristinare la democrazia e il rispetto delle regole, premessa necessaria per la vita democratica e la correttezza degli atti. Persino l’assessore all’Agricoltura Beduschi non ha voluto entrare nel merito e comprendiamo la difficoltà di fronte a un’operazione del genere. Quindi, il tema non è caccia sì, caccia no: non abbiamo parlato di questo. Ognuno ha le sue sensibilità, anche all’interno della stessa maggioranza e persino della Giunta. Qua si sta chiedendo il rispetto delle regole per fare in modo che gli atti siano legalmente solidi, anche a tutela dell’attività venatoria stessa”, ha concluso Matteo Piloni, componente della Commissione Agricoltura, dichiarando il voto contrario del Pd.
Milano, 6 ottobre 2025
