Skip to main content

“Sui dati sbagliati forniti dalla Regione, che sono costati almeno una settimana di zona rossa, non esiste un solo documento ufficiale che giustifichi la posizione di Fontana e della Moratti. Avevamo chiesto al presidente Fontana di venire in Aula con i dati e le risposte, ma oggi è venuto a ribadire le menzogne che aveva già detto nei giorni scorsi e si è rifiutato di fornirci ciò che chiediamo da mesi – e che come consiglieri ci spetta per legge – ovvero i dati disaggregati che ci dicano come stanno le cose in Lombardia e rendano trasparente la situazione. E invece di chiedere scusa ai commercianti, agli studenti e a tutti i cittadini, Fontana e la Moratti continuano a negare qualsiasi errore da parte della Regione, costruendo un castello di bugie che si sgretola di fronte alle e-mail e ai documenti ufficiali che emergono ogni giorno”.

È con queste parole che il consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella commenta quanto accaduto oggi in aula consiliare, subito dopo l’intervento del presidente Attilio Fontana, chiamato in Consiglio dalle minoranze, dopo le imbarazzanti vicende legate alla rettifica dei dati e al conseguente passaggio della Lombardia in zona arancione. La protesta di tutte le opposizioni è culminata con l’espulsione di alcuni consiglieri e l’abbandono dell’aula da parte di tutti i gruppi di minoranza.

“Ora ci aspettiamo i ristori per le categorie penalizzate dalla zona rossa e i dati mancanti che chiediamo da mesi – conclude Scandella – altrimenti non ci sono le condizioni per lavorare, ma solo per denunciare un presidente che mente in continuazione per coprire i propri errori e quelli della propria struttura”.

Un momento della protesta in aula (foto)

Milano, 26 gennaio 2021

 

PD Regione Lombardia