Emilio Del Bono in merito al progetto di legge sulla ‘Tutela, valorizzazione, promozione e sostegno alle bande musicali, fanfare, cori e gruppi folk della Lombardia’, approvato da tutti i presenti.
DEL BONO (PD): “OK UNANIME A UNA LEGGE CHE RISPONDE AI NOSTRI TERRITORI. MA SERVONO RISORSE CERTE E CONSISTENTI”
“Le bande, i cori, i gruppi folcloristici sono i luoghi dove la nostra gente convive, sta insieme, impara a rispettarsi a prescindere dalle opinioni politiche, e sono straordinarie palestre di aggregazione sociale. Per questo è stato importante votare il provvedimento unanimemente. E capita di rado, dipende da quello che sentiamo noi consiglieri. Ma la cosa peggiore era mettere una maglietta politica a questo mondo”, lo ha detto Emilio Del Bono, vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia, nel suo intervento, questo pomeriggio, in Aula, durante la discussione sul progetto di legge sulla ‘Tutela, valorizzazione, promozione e sostegno alle bande musicali, fanfare, cori e gruppi folk della Lombardia’, approvato da tutti i presenti.
“Noi amministratori locali sappiamo quanto sia significativo e radicato questo sentimento e lo rappresentiamo in modo degno. Volevamo una legge migliore possibile e, per quanto sia perfettibile, è un punto di caduta apprezzabile. Ma la nostra principale preoccupazione è che la norma funzioni. Il censimento previsto ci dirà che queste realtà sono più di quelle che sappiamo, in quanto estremamente diffuse sui territori, e gli stanziamenti, 350mila euro in parte corrente, temiamo che finiranno velocemente e non raggiungeranno le attese e i bisogni di tutti”, ha aggiunto il vicepresidente.
“Ogni attività delle nostre comunità è accompagnata dai colori della musica, quindi la platea è larga, ma le risorse sono contenute. Il tema dell’impegno che chiedevamo con le nostre richieste era questo: diamo continuità, ma anche sostanza economica. Abbiamo avvertito che questa legge fa parte della sovrastruttura popolare della nostra terra. Con i criteri di attribuzione dobbiamo rispondere a principi di equità e presenza, anche in zone lontane. Capisco anche che i comuni facciano da mediatori in questo, ma dobbiamo stare attenti perché i criteri possono distorcere le buone volontà”, ha sottolineato Del Bono.
“Ricordo, infine, che nella legge si prevede anche una parte importante, che andrà implementata, in conto capitale e servirà per gli investimenti strutturali, come ad esempio le sale prove. Questa è forse la parte più complessa perché mettere a terra risorse parziali alimenterà aspettative molto alte che rischiano di essere disattese”, ha concluso il vicepresidente.
Milano, 15 aprile 2025