“Far sì che i beni confiscati alle mafie abbiamo come scopo un riutilizzo sociale e una sostenibilità economica. Per questo serve generare nuove reti e nuove competenze a supporto”. Lo ha detto questa mattina in Aula il consigliere regionale PD e componente della Commissione Speciale Antimafia Angelo Orsenigo esprimendo parere favorevole alla risoluzione per la costituzione di una task force regionale indirizzata allo sviluppo di progettualità di riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata in Lombardia.
“Nonostante la dotazione finanziaria del fondo regionale per la ristrutturazione e gestione dei beni confiscati, se vogliamo essere efficaci, dobbiamo trovare ulteriori risorse all’interno del bilancio di Regione Lombardia. Ma anche impostare un lavoro di networking a livello nazionale ed europeo: dobbiamo essere pronti, preparati e convincenti per aggiudicarci i finanziamenti comunitari all’apertura della call 2021” ha concluso Orsenigo.
“La creazione di un organo ad hoc in questo ambito può avere senso solo se si avvale della collaborazione delle realtà esistenti e se riesce a creare sinergie virtuose con associazioni da tempo in prima linea nella lotta alle mafie, come Avviso Pubblico – ha spiegato il consigliere regionale PD e componente della Commissione Speciale Antimafia Gianni Girelli – La nostra azione di contrasto alla criminalità, un tema che per sua natura deve varcare i confini politici, deve essere rapida ed efficace perché i numeri in nostro possesso sono inquietanti. La Lombardia infatti, come rilevato da un report di Eupolis Lombardia nel 2015 è, tristemente, al quinto posto su scala nazionale per numero di beni immobili confiscati dopo Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. In particolare, come emerge dai dati forniti da ANBSC, nella nostra regione risultano 1.772 beni in gestione e 1.141 beni destinati, mentre le aziende confiscate sono 264 in gestione e 80 destinate. La maggior parte di questi beni si trova nella provincia di Milano, che ne conta più della metà, seguita dalle province di Brescia, Monza e Brianza, Como, Lecco e Pavia, con presenze minoritarie nelle altre realtà territoriali”.
Milano, 3 dicembre 2019