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No a una cabina di regia condivisa con le opposizioni, no alla discussione di una mozione urgente nella seduta d’aula di martedì scorso, no alla richiesta di convocare un Consiglio straordinario sulla sanità. Sull’emergenza Coronavirus la giunta regionale a guida leghista rifiuta ogni discussione e confronto con le minoranze.
“La Lega vuole imbrigliare la discussione – commenta il capogruppo del Pd, Fabio Pizzul – al contrario di quanto ha preteso e ottenuto a Roma, dove invece è stata aperta alle opposizioni una cabina di regia con il Governo. Laddove amministra, invece, la Lega non è disponibile nemmeno ad ascoltare le proposte e i suggerimenti utili a evitare che il virus colpisca ancora più duramente”.
Il primo no è arrivato alla richiesta di istituire una cabina di regia con le opposizioni e tutte le istituzioni dove poter avanzare proposte, perplessità e anche nette contrarietà sulla gestione dell’emergenza sanitaria. “Per noi – spiega il capodelegazione PD in commissione Sanità Gian Antonio Girelli – alcune impostazioni sono profondamente sbagliate, a partire dalla gestione delle strutture ospedaliere che avrebbe dovuto prevedere la divisione fra sedi dedicate al Covid19 e altre patologie. Un errore amplificato dalla mancata messa in sicurezza del personale sanitario, dagli ospedali, ai presidi territoriali, alle RSA. Per non parlare della confusione sui tamponi: molto meno mirati, molti meno di quelli che i medici e gli infermieri chiedono, molti meno di quelli che effettuano regioni analoghe, anche guidate dal centrodestra. E questo senza dimenticare il doloroso dramma dei decessi nelle RSA, l’errore più grande, la sottovalutazione peggiore della Regione. In questa occasione la Lombardia ha mostrato il fallimento della sua sanità. Siamo il caso pilota, l’esempio da non seguire”.
Ma su tutto questo la giunta Fontana non intende sentire ragione.
Tanto che nella seduta di consiglio di martedì scorso, si è rifiutata di discutere una mozione urgente del Pd sulla strategia per contenere il contagio da Coronavirus che chiedeva, tra l’altro, di ampliare i tamponi a tutti i sanitari a contatto con i pazienti Covid, ai medici di medicina generale, a chi lavora nelle RSA e ad altre categorie che rischiano di contrarre e diffondere la malattia e di modificare la delibera che identificava le RSA come strutture per il ricovero di pazienti Covid.
Negato, infine, anche un consiglio straordinario, da tenersi entro il 9 aprile prossimo, chiesto da tutte le opposizioni – Pd, Movimento 5 stelle, Lombardi civici europeisti, Più Europa e Italia viva – per esaminare la situazione dell’emergenza Covid-19 in Lombardia e dare indicazioni alla Giunta sulla strategia sanitaria ed epidemiologica della gestione della seconda fase dell’emergenza Covid-19.
“Vorremmo, in questa fase dove l’emergenza è grave, poter collaborare – conclude Pizzul – ma mentre a Roma si arriverà a scrivere i decreti insieme alle opposizioni e in Emilia Romagna c’è un canale aperto di confronto, in Lombardia non riusciamo nemmeno ad avere risposte alle nostre richieste e le proposte vengono liquidate come speculazione politica, mentre, anche in questa fase, il confronto è essenziale per affrontare i problemi e il Consiglio è il luogo in cui questo può e deve accadere”.

E intanto si susseguono continue dirette Facebook dove il presidente Fontana e l’assessore Gallera snocciolano ogni giorno cifre spesso non attestate da alcun documento, a volte anche contraddittorie, che danno origine a un vero e proprio caos di numeri.

RedazioneNovitàSettegiorniPD-502

PD Regione Lombardia