“Lo abbiamo chiesto e ottenuto: dopo anni che insistiamo e mi batto personalmente per liberare la Lombardia dall’amianto, la Giunta regionale ha deliberato i criteri per l’assegnazione di contributi ai cittadini per la rimozione di coperture e di altri manufatti in cemento-amianto da edifici privati, come suggerivo già nelle scorse legislature. E ha stanziato un milione di euro a questo scopo, come avevamo richiesto in fase di bilancio”, è soddisfatto Giuseppe Villani, consigliere regionale del Pd, che si occupa da sempre delle problematiche legati all’amianto presente sul territorio regionale.
“Ora i cittadini che sono interessati, devono solo attendere l’emanazione del bando per l’assegnazione dei contributi e poi, se rientrano nei criteri, presentare domanda. Bandi che, sentiti gli uffici, dovrebbe uscire verso la fine di giugno”, precisa Villani
Un risultato ottenuto dopo molto lavoro: “Viene premiato il mio impegno iniziato, ormai molti anni fa, con la carica di consigliere regionale – racconta Villani –. Negli anni ho sempre portato all’attenzione del consiglio, con mozioni, interrogazioni, risoluzioni, la complessa tematica di come rimuovere, bonificare e smaltire l’asbesto. E per arrivare a questo bando, riferito in particolare ai privati cittadini, non è stato facile: il primo ordine del giorno in cui impegnavo la Giunta regionale a predisporlo risale al 30 luglio 2018, ed era stato approvato da tutta l’Aula. A settembre ho presentato un’interrogazione in cui ne sollecitavo la pubblicazione. Il 28 febbraio scorso ho chiesto delucidazioni attraverso una question time. Infine, la mozione di qualche giorno fa, che ho accettato di rinviare in Commissione Ambiente, che interviene a più ampio raggio sulla questione amianto. E finalmente, oggi, la delibera con i criteri”.
Nel frattempo, Villani e il Pd hanno presentato anche emendamenti alla legge di stabilità e al bilancio 2019 chiedendo incrementi sostanziosi di risorse a favore di Comuni e privati. “Abbiamo ottenuto un milione, per ora, a fronte dei 3 richiesti. Va bene, ma non ci accontentiamo: continueremo a insistere finché la Lombardia non sarà stata liberata dal pericoloso amianto”.
Milano, 16 maggio 2019