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Aler, Casati (Pd): “Con il nuovo regolamento domande e bandi bloccati.
Regione intervenga velocemente, a fronte dell’emergenza abitativa bisogna fare presto”

 

Con il nuovo regolamento sui servizi abitativi pubblici, approvato dalla giunta il 3 marzo scorso, domande e bandi sono stati bloccati. Ad evidenziare la preoccupazione sorta dopo questo blocco è il consigliere regionale del Pd Davide Casati, capo delegazione Pd in commissione IX, che spiega: “La delibera stabilisce che la piattaforma informatica utilizzata per le assegnazioni sarà inutilizzabile finché non sarà aggiornata con i nuovi parametri che, secondo la Regione, dovrebbero consentire l’adeguamento alla sentenza del Tribunale di Milano”.

 

Il Tribunale infatti, in primo grado, ha bocciato l’eccessivo peso dato ai punteggi legati alla residenza. La Regione si dà tempo fino al 31 dicembre prossimo per modificare i criteri e fino ad allora potranno essere assegnate solo le case che sono già nelle graduatorie definitive, stilate con le vecchie regole.

 

“Un provvedimento che di fatto blocca le assegnazioni – commenta Casati – creando disagi ai Comuni e ai cittadini che sono in attesa di una casa. L’auspicio è che Regione Lombardia intervenga al più presto, perché l’emergenza abitativa dei cittadini in attesa di un alloggio non può aspettare”.

 

“Come amministrazioni abbiamo l’esigenza di avere tempistiche certe – spiega l’assessore alle Politiche della Casa del Comune di Bergamo Claudia Lenzini – considerato che le domande sono molte e le procedure per l’assegnazione richiedono una istruttoria complessa da parte degli uffici. Serve chiarezza sui tempi di riattivazione della piattaforma regionale per riuscire a gestire al meglio le procedure e dare risposte certe all’utenza che necessita di un bene primario qual è la casa”.

 

“Inoltre – sottolinea l’assessore Lenzini – serve un maggior coinvolgimento dei Comuni, a partire da un’adeguata informazione che, ad esempio, non c’è stata in occasione del blocco della piattaforma di cui abbiamo appreso senza il necessario anticipo”.

 

Quanto alla sentenza del tribunale, che chiede una revisione dei punteggi assegnati per la residenza in Lombardia, “la Regione – attacca la consigliera regionale dem Carmela Rozza – finge di assecondare la sentenza del tribunale sulla residenza, mentre assegna punteggi che continuano a premiarla”.

 

“Prima il punteggio massimo, cumulando il criterio di residenza in regione e in comune, poteva essere di 14,5 punti, ora, con il punteggio dei due criteri di residenza che si possono cumulare solo se c’è una condizione di fragilità, si può arrivare solo a 12 punti.  Una variazione – spiega Rozza – che non impedisce però a una persona sola ma genitore separato, con 12 anni di residenza in Regione e in Comune di raggiungere 29 punti”.

 

8 marzo 2025

PD Regione Lombardia