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Roberta Vallacchi e Antonella Forattini al termine della visita al carcere di San Vittore di Milano

VALLACCHI E FORATTINI (PD): “NONOSTANTE GLI SFORZI DELLA DIREZIONE, LA SITUAZIONE È COMPLICATA”

“Ringraziamo la Camera penale di Milano per averci invitati a questa visita. È essenziale mantenere l’attenzione sul mondo delle carceri e vedere come funziona aiuta. Abbiamo molto apprezzato lo sforzo dell’amministrazione penitenziaria per cercare di tenere un clima interno positivo, in una situazione che oggi vede ristretti 77 donne e 1033 uomini. I problemi da affrontare sono comunque moltissimi e servirebbero più progetti che richiedono però più operatori e anche più spazi”, è il commento a caldo di Roberta Vallacchi e Antonella Forattini, consigliera regionale e parlamentare del Pd, al termine della visita di stamattina al carcere di San Vittore di Milano, organizzato dalla Camera penale.

“L’insufficienza di progetti, di personale penitenziario, di mediatori culturali, considerato che gli stranieri oscillano tra il 70 e l’80% e spesso non sanno la lingua, la presenza di circa 500 tossicodipendenti e di circa 200 detenuti con problemi psichiatrici, rendono la situazione complicatissima, con evidenti carenze in tutti gli ambiti. Aggiungiamo i problemi di manutenzione, tant’è che due raggi sono chiusi, e il sovraffollamento ed è chiaro perché San Vittore è in grande sofferenza”, aggiungono le dem.

“Durante la mattinata, abbiamo visitato il reparto femminile, una piccola parte del reparto maschile e il Servizio per le dipendenze La Nave, che afferisce all’Asst Santi Paolo e Carlo, ma è interno. Il punto è che mancano gli spazi per fare le attività, nonostante l’impegno dell’amministrazione che cerca di far ruotare i detenuti, di tenere impegnate più persone. Ad esempio, nella parte femminile c’è un laboratorio di stiro che però è chiuso, non si sa perché e ci si augura che possa riaprire al più presto. Il Serd conta solo 60 posti per tossicodipendenti certificati per il percorso di recupero della persona e di preparazione alla comunità terapeutica. Però, i posti nelle comunità sono insufficienti e mancano anche percorsi idonei per i detenuti”, raccontano Vallacchi e Forattini.

“Le stesse donne detenute sono poco impegnate. A rotazione, si occupano della cucina e delle pulizie interne, ma questo ne impegna poche e non riempie le giornate. Non solo: in presenza dei circa 200 detenuti psichiatrici e di molti soggetti senza diagnosi, ma con disturbi del comportamento, manca personale specializzato. Inoltre, c’è carenza di personale sanitario, in particolare psicologi, per cui l’istituto fa ricorso a cooperative e gettonisti. Essendo San Vittore una casa circondariale, c’è un grande turn over e le difficoltà aumentano. La buona notizia è che ci hanno comunicato che lunedì riaprirà l’Icam, chiuso a luglio per lavori di risistemazione, il luogo dedicato alle madri carcerate con figli che attualmente sono separati”, concludono le esponenti Pd.

Milano, 1 agosto 2025

 

PD Regione Lombardia