Roberta Vallacchi e Simone Negri rispetto all’agitazione del trasporto pubblico locale su gomma, Tpl, che ha in previsione altri scioperi
VALLACCHI E NEGRI (PD): “DALLA PARTE DI LAVORATORI E PENDOLARI. GOVERNO RINNOVI IL CONTRATTO E INCENTIVI IL SERVIZIO”
“Siamo totalmente dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori del trasporto pubblico locale su gomma e capiamo benissimo le ragioni della loro protesta: non rinnovare il contratto significa mettere ulteriormente in crisi il servizio che soffre già moltissimo della penuria di autisti. Ne pagano le conseguenze per primi non solo coloro che lavorano per il Tpl, ma anche i tantissimi utenti, che si vedono continuamente tagliere le corse e quindi ridurre il servizio, che così viene disincentivato. Invitiamo Regione Lombardia a farsi parte attiva con il Governo dello stesso colore politico a risolvere quanto prima la situazione”, lo dicono Roberta Vallacchi e Simone Negri, consiglieri regionali del Pd, rispetto all’agitazione del comparto che ha in previsione altri scioperi.
“Già sono minimi gli investimenti sul trasporto pubblico su gomma e, per contro, a ben vedere, la ferrovia è poco estesa sul territorio, quando poi l’Italia è fatta da piccoli comuni principalmente collegati da strade. In Lombardia, ad esempio, nel 2024, le risorse impegnate sono state 467 milioni di euro per il ferro e 440 milioni per il Tpl, dal Fondo nazionale trasporti, cioè lo Stato, mentre la Regione ha messo risorse autonome pari a 188 milioni per il ferro e 226 milioni per il Tpl. Alla fine, si equivalgono, ma con una netta differenza: il numero dei viaggiatori su ferro è di circa 762mila al giorno, dato sempre riferito al 2024, ma i pendolari che usano il trasporto su gomma sono 4 volte maggiori rispetto a quelli che usano il treno. Questo compromette il servizio perché le risorse destinate alle agenzie del Tpl non sono adeguate a offrire un servizio capillare e soprattutto la garanzia che chi ne ha bisogno possa arrivare al lavoro o nei luoghi di studio. Diventano difficili, perciò, gli stessi spostamenti per chi abita in posti non raggiunti dal servizio ferroviario e crea disuguaglianza”, spiegano i dem.
“Di fronte a questa situazione, non rinnovare i contratti significa disincentivare ulteriormente questa professione e quindi indebolire una volta di più il trasporto pubblico locale su gomma, togliendo un servizio fondamentale. Di grandi città con la metropolitana e una rete estesa di mezzi anche di superficie ce ne sono poche. E pure in quelle il servizio sta mostrando la corda. Così si rischia veramente di ridurlo all’osso. Una politica miope che non tiene conto neanche degli aspetti ambientali: un solo autobus toglie dalla strada decine di auto. Investire sul trasporto pubblico è un punto fondamentale per ridurre l’inquinamento”, concludono Vallacchi e Negri.
Milano, 5 marzo 2025