Carlo Borghetti dopo la nomina ufficiale di Mario Melazzini a Direttore generale Welfare
BORGHETTI (PD): “DIRETTORE WELFARE LOMBARDIA: NON È QUESTIONE DI NOMI, MA DI POLITICHE SANITARIE INADEGUATE”
“Apprendiamo che stamani la Giunta Fontana ha deliberato la nomina dell’ex assessore Mario Melazzini a Direttore generale del Welfare di Regione Lombardia. Nulla da dire sulle sue competenze. Ma qui il problema non è la professionalità dei singoli: cambiare i dirigenti del più importante assessorato della Regione ogni pochi mesi e mantenere sempre le stesse politiche sanitarie, non solo non risolve i problemi della sanità lombarda, ma la fa addirittura ulteriormente arretrare. A fronte di bisogni di salute che non sono più gli stessi di 30 anni fa, che la riforma Maroni del 2015 e la riforma Moratti del 2021 non hanno saputo affrontare, o la Regione decide finalmente di abbandonare le sue politiche ospedalocentriche per puntare davvero sulla prevenzione e sulla sanità territoriale, o continuerà quel declino che da anni i cittadini vivono sulla propria pelle. Se il presidente Fontana e l’assessore Bertolaso pensano che il turnover dei Direttori generali possa risolvere i problemi delle lunghe liste d’attesa, della carenza di personale e del mancato governo dell’offerta sanitaria privata, ci ritroveremo presto con un altro dirigente bruciato e problemi ancora più gravi. Ai lombardi serve un cambio di direzione negli indirizzi della sanità lombarda, ma ormai hanno capito che non avverrà con questa Giunta e con questa coalizione”. Lo dichiara Carlo Borghetti, consigliere regionale del Pd e capogruppo in III Commissione Sanità, dopo la nomina a Direttore generale Welfare di Mario Melazzini.
Milano, 2 dicembre 2024