Angelo Orsenigo dopo l’affossamento della legge di iniziativa popolare sul fine vita
FINE VITA: ORSENIGO (PD), “LA DESTRA NON HA VOLUTO SCEGLIERE”
Fine vita: purtroppo il centrodestra che guida Regione Lombardia ancora una volta sceglie di non scegliere. Di fatto non dà risposte su un argomento quanto mai delicato.
“La possibilità di avere un fine vita dignitoso è un tema che interessa tutti e interroga tutte le comunità, laiche e religiose. E’ fondamentale, su questo argomento, un coinvolgimento di tutte le parti, anche quelle del Governo Centrale, che al pari di quello regionale, non si esprime e finge che la questione non esista” dice Angelo Orsenigo, consigliere regionale dem.
Oggi in Consiglio regionale della Lombardia, la legge di iniziativa popolare sul fine vita è stata stoppata dal Centro destra che, con l’approvazione di una pregiudiziale di costituzionalità ha bloccato la discussione ancora prima di entrare nel merito. La votazione, in modalità segreta, è finita 43 a 34, con la presenza di tre franchi tiratori che si sono aggiunti al no dichiarato dalle forze di opposizione.
“La questione del fine vita non credo riguardi uno schieramento politico, ma la vita delle persone e anche la necessità di dare indicazioni più chiare agli operatori sanitari. Impedire addirittura la discussione in Consiglio regionale ha un sapore oscurantista preoccupante e inutile”.
“Non potevamo, e lo dico da cattolico praticante, non assumerci la responsabilità di legiferare su un tema così fondamentale per l’essere umano come il fine vita e la sofferenza, su cui da tempo si interroga anche il mondo cattolico. Ricordo in merito la riflessione del cardinale Martini già nel 2007 intervenendo sul caso Welby, quando le sue parole aprirono un dibattito a livello internazionale con riflessioni sulla vita e sulla malattia. Di accanimento terapeutico Martini ne discusse già nel 1984 in un convegno denunciando un “indebito accanimento che non ammette l’aggettivazione di terapeutico”. Tutti insieme abbiamo portato avanti un lavoro di mediazione e presentato numerosi emendamenti alla proposta di legge. La destra si è astenuta su tutti, mettendo così la testa sotto la sabbia e purtroppo la volontà di non decidere della maggioranza, avrà una ricaduta morale inevitabilmente negativa.
19 novembre 2024