Paola Bocci e Davide Casati sono intervenuti durante la discussione della risoluzione riguardante i ‘Titoli per l’accesso ai posti di educatore dei servizi educativi per l’infanzia’.
BOCCI E CASATI (PD): “LA NUOVA NORMA VA RIVISTA: REGIONE SOLLECITI IL GOVERNO”
“La risoluzione bipartisan approvata oggi, che riguarda gli indirizzi di Regione per l’accesso ai posti di educatore per i servizi per l’infanzia, è un passo importante, che mette al centro la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi, tenendo insieme anche la necessità di una formazione, in ingresso e continua, qualificata. Per questo abbiamo richiesto, attraverso un ordine del giorno, l’attivazione di un tavolo di confronto tra le istituzioni e gli operatori pubblici e privati coinvolti”, lo dicono Paola Bocci e Davide Casati, consiglieri regionali del Pd, che sono intervenuti stamani, in Aula, durante la discussione della risoluzione riguardante i ‘Titoli per l’accesso ai posti di educatore dei servizi educativi per l’infanzia’. La nuova norma nazionale in materia, la legge 55 del 2024, mette, infatti, a rischio migliaia di educatrici ed educatori che potrebbero veder decadere la validità dei loro titoli. La risoluzione, approvata all’unanimità, chiede a Regione di intervenire con il Governo per modificare la legge.
“La nostra richiesta ha l’obiettivo di avviare i processi di armonizzazione dei titoli e di regolare in modo coordinato e in tempi adeguati questa fase di transizione, escludendo gli educatori dell’infanzia dal campo di applicazione della legge 55/2024. Il sistema educativo per l’infanzia, che coinvolge soggetti pubblici e privati, non è immune dalla carenza di personale, che l’istituzione dell’albo può amplificare, con conseguenze sul mantenimento di posti disponibili e di posti di lavoro, perché il personale educativo con titoli diversi dalla laurea, non potendo iscriversi all’albo dopo la fase transitoria, non potrà svolgere la propria professione”, aggiungono i dem.
“Per tutelare il sistema dei servizi educativi, fondamentali per la conciliazione dei tempi di genitori e bambini, è necessario quindi che anche Regione Lombardia solleciti il Governo a ripensare al percorso e all’obbligo di iscrizione”, concludono Bocci e Casati.
Milano, 15 ottobre 2024