FRAGOMELI (PD): “VIA LIBERA ALL’AMPLIAMENTO DEL BARRO E DEL CURONE, MA SERVONO MAGGIORI RISORSE”
È stato approvato all’unanimità, questo pomeriggio, in consiglio regionale, il progetto di legge sull’‘Ampliamento dei confini del Parco regionale del Monte Barro e del Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone’, alla presenza dei due presidenti Paola Golfari e Marco Molgora.
“Li ringrazio per essere qui oggi e per il lavoro che hanno fatto, considerato che l’iter è partito nel 2018. Ma è proprio ciò che chiedo all’assessore regionale ai Sistemi verdi Comazzi: obiettivi come questi dovrebbero avere tempi più brevi perché 6 anni sono davvero troppi. Ma soprattutto, con un numero di ettari così importante non è pensabile che in delibera non ci sia un euro in più per la gestione dei parchi. Regione non può ritenere che sia a costo zero, è necessario un impegno dell’assessore in questo senso. Maggiori risorse servono a proteggere, tutelare e preservare un’area così bella del patrimonio lombardo e devono andare a chi gestisce con tanta professionalità il nostro territorio”, ha detto, in dichiarazione di voto, favorevole, Gian Mario Fragomeli, consigliere regionale del Pd.
Il consigliere dem ha ricordato come “l’aspetto importante di questo ampliamento è che il Parco del Monte Barro, contenuto nelle dimensioni, a cavallo tra montagna e laghi, si amplia del 15%, mentre quello della Valle del Curone del 28,14, quindi addirittura di un terzo in più. Inoltre, si stanno sempre di più congiungendo nell’asse nord-sud due aree protette dei nostri bellissimi territori su cui insistono colline, prime montagne, laghi e piccole valli a ridosso di Lecco. Quindi si sta allargando un’area fondamentale dal punto di vista qualitativo e della specificità, con ambienti caratteristici e monumenti ambientali”.
Non solo: “L’ampliamento consente anche a due nuovi comuni, Airuno e Valgreghentino, di rientrare nel parco del Curone, e questo permetterà di inserire anche il lago di Sartirana, fino a oggi gestito dal Comune di Merate, in un’area ben specifica. Non è solo una questione di riconoscimento: oggi due parchi dialogano, si sfiorano lungo un asse che guarda sul lago, sull’Adda lecchese, in un progetto di tutela ambientale che si allarga su uno dei luoghi più belli della regione”, ha concluso Fragomeli.
Milano, 16 aprile 2024