INDIRIZZI DI GESTIONE DEL SISTEMA SANITARIO E SOCIOSANITARIO LOMBARDO, CASATI (PD): “SERVONO MAGGIORI INVESTIMENTI SU CENTRI DIURNI PER ANZIANI, MEDICI DI BASE E PREVENZIONE”
L’Assessore al Welfare Guido Bertolaso ha presentato ieri in commissione Sanità gli indirizzi di programmazione contenuti nella deliberazione regionale dello scorso 31 gennaio. Il consigliere regionale Davide Casati è intervenuto con particolare attenzione alle situazioni delle residenze sanitarie per anziani e per persone con disabilità, le RSA e le RSD.
“Bene avviare l’iter per definire i costi standard per i servizi di RSA e RSD – ha detto Casati – ma attenzione a prevedere dei ‘coefficienti territoriali’ che tengano conto di dove sono ubicate, per tutelare le strutture più lontane dal centro. Lo stesso discorso dovrebbe valere anche per i servizi di assistenza domiciliare integrata, ADI, e RSA aperta”.
Non solo: “Crediamo sia necessario rivedere la delibera che blocca l’aumento delle rette RSA – ha aggiunto il consigliere dem – perché non tiene conto dell’effettivo incremento che le RSA hanno avuto rispetto ai budget. Sul territorio, inoltre, è necessario investire di più sull’aumento dei posti nei centri diurni integrati che, a livello economico, impattano meno dei residenziali e aiutano gli anziani a restare più a lungo al proprio domicilio”.
Il consigliere Casati ha invitato poi l’assessore a valutare l’ampliamento dello screening per l’epatite C, anche alla fascia di età dei nati tra il 1949 e il 1969, in quanto “si tratta di un’azione che, con un costo minimo, è fondamentale per la salute pubblica”.
Sul versante dei medici di base, Casati ha sottolineato che “occorre valutare incentivi economici anche per coloro che lavorano in AFT (aggregazione funzionale territoriale), nelle aree disagiate (ad esempio quelle montane), che non hanno personale di studio e infermieristico, e che al momento sono esclusi da queste forme di sostegno, senza dimenticare che ci sono ancora grosse criticità sulla piattaforma SISS, il sistema informativo sanitario in uso a medici e farmacisti”.
Casati ha poi voluto sottolineare quanto “sia ancora eccessivo il carico burocratico che grava sulle spalle dei medici, soprattutto nella cura dei cronici che necessitano di prescrizioni periodiche e frequenti, e quanto sarebbe invece più utile concepire un’altra modalità di gestione che faccia risparmiare tempo ottenendo il medesimo risultato”.
“Siamo soddisfatti dello stop ai medici gettonisti, ma temiamo anche che questo passaggio possa creare disagi nei reparti – ha concluso Casati – ma sono necessari maggiori fondi per sostituirli e più risorse per poter assumere”.
Milano, 1° marzo 2024