ROZZA E NEGRI (PD) ANALIZZANO I DATI
Nella distribuzione delle risorse per coprire la cosiddetta ‘somma urgenza’ dopo i danni dovuti agli eventi climatici estremi degli scorsi mesi subiti dai Comuni lombardi, in particolare per gli edifici scolastici, c’è qualcosa che non torna. E il punto lo fanno, dati alla mano, Carmela Rozza e Simone Negri, consiglieri regionali del Pd.
“Lo strumento utilizzato è del tutto inappropriato perché con somma urgenza si intende che servono degli interventi il cui differimento metterebbe a rischio la pubblica incolumità. Evento che non si poteva verificare in piena estate se parliamo degli edifici scolastici, in quei mesi vuoti e inutilizzati. Eppure, Regione Lombardia ha spinto i Comuni a seguire la strada di questa procedura, per altro pure complicata. Ci siamo chiesti per quale motivo”, racconta Rozza.
Secondo la consigliera Pd si tratta di “pura e becera propaganda, che la Giunta Fontana ha fatto nei confronti dei Comuni, perché nessun tecnico suggerirebbe una soluzione del genere quando ne esiste una molto più semplice e immediata: oggi la legislazione in materia permette di ottenere un affidamento diretto fino a un massimo di 150mila euro e la stragrande maggioranza di questi interventi non supera la soglia. Siamo arrivati ad avere la somma urgenza per 400 euro! Ed è assurdo, visto che l’affidamento diretto ha, appunto, un margine così ampio. Quindi non hanno usato criteri legati alle risorse a disposizione e alla necessità di rispondere ai bisogni di tutti i Comuni, ma hanno inventato la somma urgenza per fare propaganda e dare soldi a pochi comuni, rispetto ai tanti che li chiedevano. Perciò, solo chi è stato probabilmente avvertito ha avuto i soldi. Invece, gran parte degli enti locali avrebbero potuto averli velocemente, molto più che seguendo la procedura della somma urgenza, grazie all’affidamento diretto dei lavori”.
Insomma, per Rozza “hanno dato i soldi a chi volevano loro. L’esempio lampante è Carpenedolo, che ha ricevuto oltre 760mila euro, per danni a tetti e serramenti delle scuole: forse perché si vota a giugno? Per non parlare degli oltre 300mila euro a Desenzano: forse perché rischia di saltare la Giunta dove Fdi e Lega sono in lite? La controprova viene da casi come quello di Desio, che ha subito danni analoghi, ma sono stati ristorati solo poco più di 6mila euro. Forse perché il centrodestra ha vinto appena due anni fa? Il risultato finale di questa mossa propagandistica è palese: centinaia di Comuni sono stati abbandonati a se stessi dalla Regione che non rivendica nemmeno nei confronti di Roma i fondi necessari”.
La distribuzione dei soldi lascia basito anche il consigliere Negri: “Non è né omogenea, né fatta con casualità, ma pensata con criteri che nulla hanno a che fare con i problemi che i nubifragi hanno ingenerato – assicura –. Leggendo i dati, emerge chiaramente una preferenza politica, perché se, sostanzialmente, quasi tutte le province lombarde hanno segnalato problemi enormi, a conti fatti i fondi sono arrivati soprattutto in alcune. La provincia di Bergamo ha segnalato la necessità di interventi urgenti per il comparto pubblico per quasi 21 milioni di euro e ne ottiene 1.830! Una presa in giro… La provincia di Brescia ne ha segnalati per 45 milioni e ha ricevuto almeno 1 milione 200mila euro”.
Il discrimine si spinge oltre: “Dentro la provincia di Brescia, il caso più eclatante, 1 milione 155mila euro sono andati a Comuni di centrodestra e 40mila euro a quelli di centrosinistra. Sostanzialmente, in quasi tutte le province lombarde ci sono stati problemi enormi, ma i fondi sono arrivati in alcune province piuttosto che in altre e in modo totalmente disequilibrato tra gli enti locali richiedenti, con la maggior parte delle risorse concentrate su comuni nettamente di centrodestra. Ma tutti i lombardi sono uguali, a maggior ragione davanti a una calamità naturale”.
Per Negri “serve un’operazione trasparenza da parte della Regione che metta insieme la legge 9, la cosiddetta legge mancia, il bando sulla rigenerazione urbana e questa delibera sui nubifragi per vedere dove vanno i contributi. Siamo sicuri che ne risulterebbe una preferenza politica che non dovrebbe esistere. Nella nostra mozione avevamo chiesto di impegnare la Giunta a istituire una piattaforma di trasparenza che raccolga lo storico dei contributi regionali di cui ha beneficiato ogni Comune. Naturalmente, è stata bocciata”.
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Milano, 7 ottobre 2023