Su Case di comunità e liste d’attesa da Fontana solo ipocriti interventi di facciata. La consigliera regionale del Pd Carmela Rozza commenta così due interventi annunciati dalla giunta regionale.
“Oggi Fontana – spiega Rozza- ha inaugurato una nuova Casa di comunità in via Livigno a Milano. O sarebbe meglio dire che è stata cambiata la targa sulla porta della struttura. I servizi offerti infatti, fatta eccezione per quello di scelta e revoca del medico, erano già tutti presenti nel vecchio poliambulatorio. Un taglio del nastro sul nulla. Quello che è più grave è che sia Fontana che il direttore generale dell’Asst Niguarda, Marco Bosio, non si preoccupano neppure di applicare la legge 33 che prevede che siano i distretti a valutare i bisogni, del territorio, programmare i servizi, stabilire una connessione tra territorio e ospedale e servizi comunali e non l’Ats, come accade in questo caso”.
“Una semplice operazione di facciata- continua Rozza- si rivela anche la sbandierata delibera sulle liste d’attesa. Basta leggerla per capire che oltre il titolo c’è il nulla. Si prevede di anticipare alcune prestazioni a chi è in lista d’attesa ma le prestazioni scelte non risolvono certo i problemi di cura dei malati. Ad esempio si prevede di anticipare la prima visita ortopedica ma poi non si garantiscono percorsi privilegiati per gli accertamenti successivi. Il risultato è quindi il ritorno alla lista d’attesa. Si prevede anche di anticipare l’ecografia bilaterale alla mammella senza però garantire poi la Pet, esame indispensabile nel caso vi sia un sospetto di metastasi” .
“Solo interventi di maquillage- conclude Rozza- per far credere ai cittadini che si sta pensando alla loro salute senza in realtà risolvere alcun loro problema”.
Milano, 2 dicembre 2022