BOCCI (PD): “PER LA LEGA I BAMBINI NATI FUORI DAL MATRIMONIO SONO DI SERIE B”“Oggi in Lombardia 4 bambini su 10 nascono da coppie non sposate, ma questa Lega retrograda nega per loro il diritto a un sostegno al reddito, nel caso in cui i genitori, non legati da vincolo matrimoniale, decidano di separarsi. Un’assurdità che fa il paio con l’altra proposta, per fortuna modificata, di dare un contributo alle giovani coppie solo se sposate in chiesa”, lo rende noto Paola Bocci, consigliera regionale del Pd, che stamattina ha portato la proposta di apertura dei requisiti del beneficio destinato ai genitori non sposati che si lasciano, in I Commissione Bilancio, dopo averci provato, la scorsa settimana, anche in III Commissione Sanità.
“Abbiamo incassato il voto favorevole del Gruppo di Fratelli d’Italia, che ha voluto dare una valutazione seria alla proposta, contenuta in un emendamento, mentre i consiglieri della Lega hanno fatto prevalere l’ideologia sulla pelle dei bambini, ‘colpevoli’ di avere genitori non sposati, considerandoli quindi di serie B”, aggiunge la consigliera dem.
Il Gruppo regionale del Pd, prima firmataria la Bocci, aveva presentato l’emendamento che “estendeva i contributi del beneficio anche alle famiglie separate dopo convivenza, per tutelare tutti i bambini, in questo momento esclusi da un bando attuativo con graduatoria in base all’indicatore Isee. Noi, M5s e Fdi abbiamo votato a favore, mentre la Lega, che ha votato contro, non ha voluto colmare una discriminazione che va a colpire i più piccoli”, spiega.
“La modifica non comportava un aumento di risorse, ma con la bocciatura si esclude a priori la possibilità per questa tipologia di genitori di potervi accedere – continua Bocci –. Il fenomeno della povertà post separazione, di qualunque natura essa sia, è in aumento. Considerando anche il numero sempre crescente delle coppie che non scelgono il matrimonio per consolidare la loro unione e, in parallelo, l’aumento delle famiglie monogenitoriali in Lombardia, è assurdo e vergognoso che la Lega abbia scelto di perpetrare questa disparità di cui fanno le spese alla fine solo i bambini. È inutile cercare di costringere persone che forse nemmeno lo desiderano a sposarsi in chiesa se poi si abbandonano le famiglie e i loro figli in difficoltà”.
Milano, 30 novembre 2022