“In Lombardia tutto si paga caro, compresa la salute e la cura degli anziani, che è a carico principalmente delle famiglie e non del sistema di Welfare regionale, come dimostra il report della FNP Cisl (la federazione dei pensionati) della Lombardia, pubblicato oggi”. Lo afferma la consigliera regionale del PD Antonella Forattini a fronte dei dati diffusi oggi, che mettono in luce come i due terzi della spesa per gli ospiti delle RSA lombarde non è coperto dal sistema assistenziale regionale e resta una spesa a carico delle famiglie.
“Famiglie e pazienti delle RSA – aggiunge Forattini – nel 2020 hanno speso il doppio di quanto abbia stanziato la Regione (un miliardo e 600 milioni di euro contro 860 milioni), e i soldi vanno a finanziare strutture che sono per la quasi totalità private (664 contro 48 pubbliche). Tra queste, quasi la metà non non sono nemmeno gestite da Onlus. Insomma, un’altra conferma che in Lombardia salute e cura degli anziani sono un business che fa gola.
Di fronte a una domanda in costante aumento, i posti letto contrattualizzati (ovvero riconosciuti da Regione Lombardia) sono cresciuti di due sole unità rispetto allo scorso anno e sono calati di circa 700 rispetto a cinque anni fa, mentre i posti solventi (cioè a totale carico di famiglie e pazienti) sono aumentati di 385 unità in un solo anno.
Infine, la media delle rette pagate dalle famiglie è cresciuta di un euro e mezzo al giorno e di quasi 7 in cinque anni.
La spesa media per una persona ricoverata in una RSA lombarda si aggira attorno a circa 25 mila euro all’anno. Se moltiplicate questa cifra per il totale dei posti letto autorizzati (65.512), si giunge a una spesa teorica annuale di circa 1,6 miliardi di euro. Da qui lo stupore con cui la CISL regionale prende atto del fatto che si tratta del doppio rispetto alle quote garantite da Regione Lombardia (869,5 milioni di euro).
Dai dati dell’Osservatorio FNP Cisl emerge con grande chiarezza quanto sia fiorente il business delle case di riposo in Lombardia, la regione che ha il maggior numero di posti letto disponibili. In Lombardia c’è una disponibilità economica diffusa che permette a molte famiglie di sostenere i costi per le RSA, ma a prezzo spesso di enormi sacrifici.
Per questo è necessario, oltre a rendere più accessibili le RSA, provare a pensare a forme di accoglienza diffuse sul territorio, con un’ospitalità a soglia più bassa per i grandi anziani ancora autosufficienti e a un sostegno più forte da parte della Regione per le famiglie che non riusciranno a farsi carico di rette molto onerose”.
20 aprile 2022