La Regione imponga ai privati di applicare il contratto pubblico agli operatori della sanità. A chiederlo sono il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti e la consigliera regionale Carmela Rozza (Pd) a seguito dell’agitazione indetta dai medici dell’ospedale San Raffaele di Milano. “E’ la prima volta nella storia dell’ospedale -sottolineano Borghetti e Rozza- che i medici avviano lo stato di agitazione e già questo rende chiaro quanto sia grave il loro stato di disagio. Per questo abbiamo chiesto l’audizione urgente in Commissione Sanità dei loro rappresentanti sindacali. Al San Raffaele è applicato in parte il contratto di lavoro della sanità privata in parte quello aziendale, il che già crea una disparità, ma comunque non il contratto pubblico. Proprio ora che Regione Lombardia con la ‘non riforma‘ della sanità equipara il pubblico al privato non si garantiscono a entrambi gli stessi diritti e gli stessi doveri. Noi non siamo affatto d’accordo sulla equiparazione dei due settori, perché il privato ha libertà d’impresa, però, per coerenza e logica, se si equiparano i due settori bisogna garantire gli stessi contratti a entrambi”.
“Ora che nel settore pubblico -continuano i consiglieri dem- sono previsti aumenti contrattuali ed è prevista l’indennità Covid, assente nel privato, le diseguaglianze tra i due settori sono sempre più marcate, e questo non è accettabile. La Regione deve imporre ai privati di garantire ai propri operatori il contratto del settore pubblico. Anche perché non possono esserci ospedali efficienti senza personale di qualità”.
Sciopero al San Raffaele: la Regione imponga ai privati di applicare il contratto pubblico agli operatori della sanità
Carlo Borghetti e Carmela Rozza a seguito dell’agitazione indetta dai medici dell’ospedale San Raffaele di Milano