“ARRICCHIMENTO PERSONALE”, MA SUI CONTABILI DELLA VICENDA FILM COMMISSION GIUNTA E LEGA NON SI ESPRIMONO
La vicenda della Lombardia Film Commission si arricchisce di nuovi, preoccupanti particolari. E conferma i dubbi del Partito democratico lombardo: “La loro attività di origine politica è risultata soprattutto finalizzata a ottenere arricchimenti personali”, scrive, infatti, il gup del Tribunale di Milano, Guido Salvini, nelle motivazioni della sentenza di condanna di Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, contabili della Lega in Parlamento. E per quanto riguarda il capannone, acquistato dalla Lfc drenando 800mila euro di fondi pubblici, il gup aggiunge: “Rischiava di rimanere invenduto e di deteriorarsi per un tempo indefinito, gravato in più dal debito erariale, e solo la decisione degli imputati, nei loro diversi ruoli, di acquistarlo” ha “attribuito in concreto ad esso il valore di 800mila euro, il valore dato ad un bene che altrimenti poteva non valere nulla”.
Si aprono, dunque, ora due fronti: uno istituzionale e l’altro più prettamente politico. Nel primo caso, incalza Paola Bocci, consigliera dem e capogruppo in commissione Cultura: “Perché la Giunta regionale non ha avuto il coraggio, a suo tempo, di fare piazza pulita? Anzi, come al momento dei fatti chi governava si voltava dall’altra parte, anche ora che è arrivata la condanna la Giunta sceglie la strada del silenzio assordante. Di cosa ha paura?”, si chiede.
E continua: “Come abbiamo più volte detto, per Regione Lombardia andava tutto bene e non ha ritenuto necessario un audit interno, né la costituzione di parte civile, come abbiamo sempre sollecitato. Eppure, il danno d’immagine c’è stato. Non solo: anche il dolo derivante dallo spreco di denaro, perché ormai sembra evidente che il valore dell’immobile acquistato con risorse pubbliche, in ‘bizzarra’ coincidenza con le elezioni di allora, fosse decisamente gonfiato”.
Invece, la Film Commission, dice l’esponente Pd, “ha tutt’altra missione: sostenere il settore audiovisivo. Perché la Giunta Lombarda non ha fatto chiarezza e azzerato al tempo vertici e consulenze, investendo su questo? Alla domanda non abbiamo mai ottenuto risposte esaustive”.
Tanto meno sul fronte politico: Vinicio Peluffo e Fabio Pizzul, rispettivamente segretario e capogruppo regionali, si chiedono altrettanto se “la Lega di Matteo Salvini non abbia nulla da dire in merito alle motivazioni della sentenza a carico dei commercialisti Di Rubba e Manzoni e dei loro legami con il partito. Il leader leghista aveva detto di essere certo che fossero persone perbene e che le accuse sarebbero finite in niente, mentre il tesoriere Giulio Centemero garantiva per loro e gli riconfermava gli incarichi: che cosa replicano oggi?”.
Perché per il Pd “delle due l’una: o la Lega è stata pesantemente raggirata e ha difeso i due professionisti anche di fronte a un comportamento non corretto, oppure sapeva e ha coperto e utilizzato il loro operato. Sarebbe importante capire quale sia la posizione del Carroccio in una vicenda che non ha ancora visto concludersi l’iter processuale, visto che i condannati in primo grado potranno far valere le loro ragioni nei successivi gradi di giudizio, ma che lascia aperti pesanti interrogativi sulle eventuali responsabilità politiche di chi ha governato e governa in Regione Lombardia e ha scelto di non costituirsi parte civile in una vicenda che non ha certo fatto il bene dei cittadini lombardi”.
RedazioneN7ggPd