Per i medici di base è emergenza ma la Regione non fa nulla di quello che dovrebbe e, come sempre, dà la colpa al Governo
Per i medici di base è emergenza, ma la Regione non fa nulla di quello che dovrebbe e, come sempre, dà la colpa al Governo. Ad affermarlo è il consigliere regionale e capodelegazione del Pd in Commissione sanità Samuele Astuti a seguito della discussione e del voto in aula, martedì 6 luglio, di due mozioni abbinate sul tema, della Lega e del Movimento 5 stelle e una del Pd stesso, bocciata dalla maggioranza.
“La Lega e i suoi alleati hanno scoperto che per medici di base è emergenza solo da una settimana – afferma Astuti-. Per anni hanno sostenuto che i medici di base non contavano nulla. Ora non trovano di meglio che incolpare il Governo dell’emergenza, mentre è proprio Regione che potrebbe fare molto e da subito. Chiede al Governo di accorciare i tempi di formazione, ma già potrebbe farlo da sola. Chiede di aumentare i posti nelle facoltà di medicina e nelle scuole di specializzazione, ma non si preoccupa di riattivare sul tema il tavolo avviato in passato con i rettori lombardi”.
“L’unico provvedimento che ha saputo chiedere e ottenuto la Lega, e a cui abbiamo opposto un fermo no, è stato di aumentare il numero degli assistiti fino a 2000, fatto assolutamente inaccettabile perché lesivo della dignità dei medici che già ad oggi faticano a offrire un servizio ai propri assistiti e inadeguata per i cittadini che di fatto si troverebbero con un’assistenza solo sulla carta.La pandemia non gli ha proprio insegnato nulla”.
“La Lega rifiuta di assumersi responsabilità – incalza Astuti. Invoca l’autonomia, ma quando può esercitarla non lo fa. Gioca a rimpiattino. Rifiuta di impegnare la Giunta su quanto potrebbe fare subito, voltando di fatto le spalle ai cittadini”.
Con la sua mozione il Pd ha chiesto atti concreti e fattibili.
- aumentare il numero di borse per specializzandi e medici di medicina generale, come del resto la Lega ha fatto negli scorsi anni e di aumentarne l’importo utilizzando le risorse che ha a disposizione, i residui di oltre 340 milioni di euro del bilancio del 2020, 90 dei quali sulla sanità;
- incentivare i medici di base a coprire gli ambiti territoriali carenti da almeno 12 mesi, concedendo per i primi 5 anni spazi pubblici in concessione gratuita da utilizzare come studio e rimborsando fino all’80% delle spese sostenute per assumere personale infermieristico e amministrativo;
- pianificare in largo anticipo le sostituzioni dei medici di base che cessano la propria attività, così da non lasciare centinaia di ambiti sguarniti e di aumentare il numero di pazienti che i medici in formazione possono convenzionare, come sostituti, dai 500 pazienti attuali a 1500;
- semplificare per i cittadini l’iter di “scelta e revoca” del medico di base, attivando convenzioni con farmacie e uffici postali che consentano di effettuare l’intera procedura prevista; a prevedere le risorse necessarie da destinare alle ATS lombarde, affinché possano assumere un contingente adeguato di giovati medici neoformati in medicina generale e cure primarie da impiegare sul territorio, così da poter effettivamente creare un welfare di comunità e di prossimità.
“Ma la nostra mozione è stata bocciata, a riprova che alla Lega non interessa la salute dei cittadini ma far credere loro di aver risolto i problemi. L’imbarazzo della maggioranza si è rivelato anche nel fatto che, a voto segreto, ha ottenuto quasi gli stessi voti delle opposizioni. Da parte nostra certamente auspichiamo un’interlocuzione con il Governo, ma quello che serve ora è avere il coraggio di intervenire in prima persona” conclude Astuti.
E a chi, come il coordinatore della Lega Fabrizio Cecchetti, sostiene che la giunta Fontana sta lavorando per risolvere la carenza dei medici di base, Vinicio Peluffo e Fabio Pizzul, segretario regionale e capogruppo dem, replicano che non si tratta di soluzioni, ma di strumentalizzazioni.
“La Regione non solo non anticipa, come va dicendo la Lega, quello che dovrebbe fare il Governo, ma non fa proprio nulla – affermano gli esponenti dem -. Fino a un settimana fa ignorava completamente il problema e sosteneva il teorema Giorgetti, ossia che ‘i medici di base non servivano a nulla’. Ora dice di voler risolvere la carenza dei medici di base, ma in realtà strumentalizza il problema per i consueti fini propagandistici. Quando si tratta di affrontare realmente la questione per trovare soluzioni concrete, fugge. Come è accaduto in consiglio, dove ha opposto un secco no alle nostre richieste alla giunta di avviare da subito interventi diretti a risolvere il problema. Vedremo se manterrà lo stesso atteggiamento in tutti i comuni della Lombardia, dove presenteremo un ordine del giorno con proposte concrete per dare risposte all’emergenza”.
RedazioneN7ggPd