“Fontana e Caparini pensavano di mettere in tavola un Franciacorta e invece hanno servito ai lombardi del vino al metanolo. Questa è la sintesi di ciò che è accaduto in Regione Lombardia tra slogan, sogni e triste realtà nel dissesto amministrativo di questi anni, di cui ARIA è un simbolo evidente. Dai rilievi mossi dalla Corte dei Conti emergono le responsabilità politiche del Presidente Fontana e dell’assessore Caparini nella completa incapacità di costruire una centrale di committenza evoluta e dotata di sistemi di controllo adeguati alla complessità delle funzioni per cui è stata pensata. La realtà è una società mai compiuta, con una palese inadeguatezza dei flussi informativi e una scarsa organizzazione che porta all’ingente ricorso a consulenze con concorrenza e trasparenza assente e palese inefficienza nel fornire i servizi promessi dal piano industriale. A tutto ciò si aggiunge l’assenza di controlli strutturali e il risultato è sotto gli occhi di tutti: acquisti in autonomia da parte degli enti sanitari, senza centralizzazione ed efficienza, scarsa propensione agli investimenti, ruolo della società Aria marginale nello sviluppo di innovazione e rilancio dei lavori pubblici. La narrazione leghista è a una distanza siderale dalla realtà dell’amministrazione regionale plasmata da Fontana e dagli uomini della Lega, Aria è l’ennesimo esempio del crollo verticale della capacità amministrativa della Regione e di una Giunta incapace di dare alla Lombardia servizi adeguati. Purtroppo questi errori e inefficienze, con la pandemia in atto, sono stati pagati a caro prezzo dai lombardi.”
Lo dichiara Pietro Bussolati, capodelegazione del Pd in commissione bilancio e partecipate del Consiglio regionale della Lombardia a commento dei rilievi della Corte dei Conti sulla società ARIA Spa, la centrale acquisti della Regione Lombardia responsabile della piattaforma per le prenotazioni dei vaccini anti covid dei cittadini lombardi ultraottantenni.
Milano, 16 aprile 2021