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Il Gruppo regionale del Pd lo va dicendo da mesi, ma è nella seduta di consiglio del 19 gennaio che ha messo nero su bianco e presentato all’Aula una mozione: Regione Lombardia deve estendere i tracciamenti e i tamponi, vaccinare subito il personale scolastico, istituire dei presidi sanitari all’interno delle singole scuole. Queste le richieste, regolarmente bocciate dal centrodestra. A distanza di un mese, con i sindacati della scuola fuori dalla porta che protestano, finalmente, la Giunta Fontana-Moratti si è svegliata e ha dato una risposta generica sul fatto che sì, qualcosa verrà pensato per la sicurezza nelle scuole.
“Troppo poco – tuona Paola Bocci, consigliera regionale del Pd che segue il tema da vicino –. Se ci avessero dato subito retta, a quest’ora, in quattro settimane, potevano aver già fatto tutto. Servono dati sulla diffusione del contagio nelle scuole, tamponi periodici, vaccinazioni. Misure fondamentali, soprattutto di fronte alle nuove varianti che richiedono una prevenzione accurata”.

Invece, la delibera con cui Regione interviene, prevede l’avvio della prenotazione dell’offerta di tamponi antigenici per scuole secondarie di secondo grado e istituti di formazione professionale, ma parla ancora al futuro.

Non solo, aggiunge il collega Samuele Astuti, capodelegazione in commissione Sanità: “Nelle scuole sono necessari tamponi molecolari, non antigenici. Ormai da tempo è stato ribadito che i tamponi antigenici non hanno un’alta affidabilità poiché il rischio è che non siano registrate le varianti e si abbiano falsi negativi. Chiediamo all’assessora al Welfare Moratti di non commettere l’ennesimo errore, oltretutto in un ambiente che è indispensabile tenere sotto controllo come quello delle scuole e di utilizzare quindi tamponi molecolari, gli unici affidabili e non antigenici”.

Soprattutto “vogliamo che si inizi subito, con comunicazioni trasparenti, velocità e certezze sui tempi e sulle sedi di test e tamponi – ribadisce Bocci –. Come gli insegnanti, il personale della scuola, le famiglie e gli stessi studenti pretendiamo sicurezza. E sulle deliberate forniture di tamponi, come pure sui tracciamenti, vogliamo fin da ora conoscere la pianificazione: quando e come la Regione li farà”.

Dentro e fuori la scuola, a questo punto, vista la situazione e il suo evolversi, a fronte di una crescita delle infezioni, dovute al diffondersi di varianti più contagiose.

“Regione Lombardia sta facendo meno tamponi molecolari rispetto al mese di novembre” fa sapere Carmela Rozza, prima firmataria di una mozione con cui chiede all’assessora Moratti di riprendere il tracciamento e di farlo con i tamponi molecolari, appunto. Il calo è contenuto in queste cifre: se in tutto il mese di novembre si sono fatti almeno 248mila tamponi a settimana, con il picco di 305mila tra il 9 e il 15 novembre, nell’ultimo mese ne vengono effettuati tra i 153mila e i 175mila, a cui si aggiungono gli antigenici, intorno a 60mila nelle ultime tre settimane. La somma dei due tipi di tamponi, comunque, rimane sensibilmente inferiore ai numeri di novembre.
“Questo è un momento delicato, in cui bisogna portare avanti il piano vaccinale presto e bene ed è fondamentale fermare il diffondersi delle varianti – spiega Rozza –. Il tracciamento rimane uno strumento imprescindibile. Oggi stiamo facendo ogni settimana almeno 100mila tamponi molecolari in meno di novembre ed è un problema. Io confido che l’assessora al Welfare e tutte le forze politiche colgano la necessità di ripristinare almeno il livello di tracciamento che la Lombardia è stata in grado di dispiegare solo tre mesi fa. Meno tamponi molecolari significano maggior libertà di circolazione per il virus che tutti vogliamo combattere. Dobbiamo lavorare, perché la Lombardia vada in zona bianca, come la Valle d’Aosta”.

👉LA TABELLA E IL GRAFICO: Tamponi effettuati in Lombardia per settimana da novembre ad oggi 

Redazione7ggPd

 

PD Regione Lombardia