La querelle era scoppiata venerdì scorso ed è andata avanti per giorni. Da una parte Fontana, Moratti e tutta la Lega, a dire che la Regione non aveva sbagliato nulla e che era semmai il sistema di calcolo dell’indice RT, in capo all’Istituto Superiore di Sanità, ad essere sbagliato. Dall’altra il ministro Speranza, che semplicemente ricordava che la Regione aveva rettificato i propri dati, facendo crollare l’RT da 1,4, cioè assai allarmante, a 8,8, cioè in linea con le misure di contenimento. Alla fine è chiaro chi aveva ragione e chi ha provato in tutti i modi a difendersi, e lo trovate ben spiegato qui.
Il caso dei dati non era sfuggito ai sindaci dell’hinterland di Milano, che giorni prima avevano denunciato che sul cruscotto messo a loro disposizione dalla Regione i cittadini attualmente contagiati comparivano con numeri altissimi, ben al di là della realtà. Non venivano sottratti i guariti, a quanto pare. Questo problema lo hanno ribadito i sindaci di Milano, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona e Varese durante una conferenza stampa in cui hanno chiesto conto alla Regione dei dati scorporati per territorio, dai tamponi ai guariti, perché il dato complessivo in una regione ampia come la Lombardia non basta a spiegare quel che sta succedendo. Perché la Regione non dà i dati? Per non prendersi la briga di differenziare le zone rosse, arancioni e gialle tra territori, come Fontana può ma non vuole fare?
I dati sono fondamentali, quanto la chiarezza su cosa sia avvenuto nella loro trasmissione all’ISS, e per questo il PD, insieme alle altre forze di minoranza continuerà a insistere. Due sono le priorità: trasparenza sui dati e l’avvio della riforma della sanità. Senza queste due il Pd non parteciperà ai lavori della commissione sanità e continuerà a tenere il punto come lo ha fatto durante la seduta di consiglio in cui le proteste sono culminate nell’espulsione di diversi consiglieri tra cui il dem Pietro Bussolati, con il conseguente abbandono dell’Aula da parte delle opposizioni. È un momento molto delicato, ma la Regione Lombardia, con la sua guida leghista, si è dimostrata gravemente inadeguata. Bisogna mettere un punto e andare oltre, perché da questa pandemia dobbiamo uscire prima e meglio possibile.
RedazioneN7ggPd