Skip to main content

Gran parte messi dal governo, avanzi eccessivi e categorie dimenticate: question time dem martedì prossimo in aula consiliare

Nell’operazione ‘Rilancio Lombardia’, gli interventi messi in campo dalla Regione per la ripresa economica, ci sono diversi aspetti che non convincono i consiglieri regionali del Pd.

“Su 210 milioni di risorse che il piano ha a disposizione – fanno notare il capo delegazione in commissione Attività produttive Raffaele Straniero e il capogruppo Fabio Pizzul – ne sono state messe in campo circa 84 milioni, di cui solo 40,5 finanziati da Regione Lombardia e 43,7 provenienti dal Governo”.

“Indubbiamente, va bene che la Giunta Fontana si sia mossa, anche se tardivamente, sul fronte dei ristori, ma i risultati al momento ci sembrano davvero modesti – incalzano i dem – E ci giungono anche rimostranze da parte di categorie che sono rimaste escluse per incongruenze burocratiche. Per questo nella seduta di consiglio regionale di martedì prossimo, presenteremo un’interrogazione a risposta immediata per avere contezza dell’andamento dei 3 avvisi e, in particolare, delle ragioni che hanno portato ad avere ben 42,9 milioni di avanzi. Vogliamo capire cosa è successo, perché è evidente che qualcosa non ha funzionato nel meccanismo o nella comunicazione del piano di indennizzi”.

Tra le categorie dimenticate dai bandi, ci sono anche i giornalisti indipendenti, ovvero quei professionisti che lavorano come free lance o come ufficio stampa senza essere inquadrati con contratti subordinati.
“Ci hanno segnalato alcuni giornalisti indipendenti un’incongruenza che li ha di fatto esclusi sia dal primo che dal secondo bando – spiega Pizzul, che fa proprie le rimostranze di alcuni di loro, a causa di un errore che li esclude anche dal secondo bando Sì Lombardia, aperto in questi giorni -. Al primo, dove erano nominalmente inclusi con il loro codice Ateco, non hanno potuto partecipare perché tra i requisiti c’era l’iscrizione al registro delle imprese, condizione che esclude ogni professionista. Mentre nel secondo, aperto ai professionisti, il loro profilo non è previsto. È uno dei problemi dei bandi Sì Lombardia che la Regione deve correggere per garantire un supporto a figure come queste, o come i lavoratori di backstage del mondo della cultura e dello spettacolo, che stanno pagando un prezzo elevato per la pandemia e le conseguenti misure di contenimento di tutti i settori economici legati alla vita sociale. Chiediamo alla Regione di dare loro risposte”.

IQT-1234_avvisisilombardia

PD Regione Lombardia