FORATTINI (PD): “LA REGIONE BRANCOLA NEL BUIO CON I VACCINI ANTINFLUENZALI, ALMENO AUTORIZZI E REGOLAMENTI L’EROGAZIONE DEI TAMPONI RAPIDI”
“Un lotto da 168mila dosi di vaccino antinfluenzale di cui è già prevista la distribuzione ai medici di medicina generale della Lombardia non è stato inserito da AIFA, l’agenzia italiana del farmaco, tra quelli utilizzabili per la stagione 2020-21. La strategia vaccinale della giunta regionale perde un altro pezzo, perché dei 2,8 milioni di dosi, tolti i 500mila che Aifa non aveva ancora autorizzato, più questi 168mila che non sono indicati per la stagione 20-21, scendiamo sotto il 2,2 milioni. Si possono mettere i medici nella situazione di dover decidere se inoculare, sotto la propria responsabilità, alle persone anziane e fragili un vaccino diverso da quelli previsti per questa stagione?”
Se lo chiede la consigliera regionale del Pd Antonella Forattini che interviene dopo aver scoperto che Efluelda, il vaccino antinfluenzale split quadrivalente ad alto dosaggio, acquistato da Aria, la centrale acquisti regionale, a 25 euro a dose che dovrebbe essere distribuito ai medici a partire dal 2 novembre, come si legge sul sito di Aifa (https://www.aifa.gov.it/-/aifa-vaccini-influenzali-per-la-stagione-2020-2021 terzo allegato a fondo pagina) “sebbene abbia ricevuto l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio nel 2020, non è stato autorizzato per la stagione influenzale 2020/2021”.
“E nel frattempo, mentre la curva dei contagi aumenta sempre di più e la situazione sta peggiorando vertiginosamente – aggiunge Forattini – la Regione ha deciso di bloccare l’erogazione dei test rapidi da parte di cliniche, ambulatori e centri medici privati che avevano già cominciato a farne, mentre le strutture pubbliche hanno iniziato timidamente solo oggi, in alcune Ats”.
“Chiediamo alla Regione di avocare a sé la governance del sistema, regolare l’erogazione dei tamponi rapidi, fissare un prezzo di riferimento e l’obbligo per la struttura che li esegue di fare, in caso di positività, anche il test molecolare – dichiara la consigliera dem -. Questo servirebbe a monitorare il territorio, fattore indispensabile al contenimento dell’epidemia, ma anche ad evitare quanto accaduto nei mesi scorsi, durante il lockdown, quando i privati effettuavano test rapidi, in barba alla delibera regionale. Ora è più che mai necessario diagnosticare i positivi il più in fretta possibile. Ognuno deve conoscere il proprio stato di salute e responsabilmente, anche se asintomatico, isolarsi per evitare il propagarsi del virus”.
Milano, 26 ottobre 2020