“Non vorremmo mai che nelle Rsa accadesse quanto è successo durante la prima ondata di contagi, quando il numero di decessi è stato veramente importante. Evidentemente, però, la storia recente non ha insegnato nulla e il problema del reperimento dei vaccini sta pesando anche su queste strutture. Abbiamo saputo dall’Ats Valpadana che dovrebbero arrivare le dosi per gli ospiti entro la prima metà di novembre e solo successivamente quelle per il personale, ma il condizionale è d’obbligo, vista la situazione generale. Nel frattempo, nelle Rsa, nonostante la chiusura totale alle visite dei familiari, sono iniziati i primi contagi e la situazione comincia a diventare preoccupante. È per questo che come gruppo regionale del Pd abbiamo presentato una mozione per chiedere un vero e proprio piano regionale dedicato a queste strutture, perché non possono essere abbandonate una seconda volta”.
È così che Antonella Forattini, consigliera regionale del Pd che siede nell’ufficio di presidenza della commissione Sanità, annuncia la mozione che andrà in discussione martedì 3 novembre in aula consiliare e che chiede un Piano regionale per fronteggiare la ripresa dell’epidemia Covid 19 nelle Residenze sanitarie Assistenziali.
“Vogliamo impegnare la Giunta lombarda a dare mandato alle Ats di mettere in atto quanto hanno scritto nel piano operativo di potenziamento della rete assistenziale, presentato due settimane fa – spiega Forattini -. Non può accadere quanto si è verificato tra febbraio e marzo, è necessario individuare fin da subito strutture da destinare a degenze di sorveglianza, senza che ci sia la commistione con gli ospiti delle residenze. Ma poiché il personale interno alle Rsa quando finisce il turno esce dalla struttura e diventa un potenziale veicolo del virus, occorre anche predisporre fin da subito la possibilità di testare, almeno una volta alla settimana, tutto il personale di servizio, sociosanitario e non, oltre a tutti gli ospiti”.
“E bisogna dare una risposta anche ai familiari, che vivono il dramma nel dramma – aggiunge la consigliera dem -. Perché non poter vedere i loro cari è una vera sofferenza. Quindi chiediamo che, anche in base all’andamento epidemiologico della struttura, ci sia la possibilità di effettuare test rapidi in ingresso, rendendo così possibile, in modo graduale e in assoluta sicurezza, le visite dei parenti”.
“Inoltre, va data una risposta in tempi rapidi sulle mancate entrate di queste strutture – ribadisce Forattini – l’assessore ha confermato che i contratti saranno aumentati, ma alle strutture serve sapere di quanto e in quali tempi. Sono troppe le incognite che pesano sulla predisposizione del prossimo bilancio”.
Milano, 30 ottobre 2020