Tra il 2016 e il 2019 660 casi nella provincia di Varese,545 casi nell’Asst Valle Olona e 115 nell’Asst Sette Laghi, di cui 27 nei primi sei mesi del 2019. 4887 aggressioni in Lombardia tra il 2016 e il primo semestre del 2019, 1142 solo nel primo semestre del 2019. Il fenomeno della violenze ai danni del personale sanitario nelle strutture ospedaliere e non è diffuso da tempo ma ancora poco conosciuto perché mancano procedure certe e omogenee di monitoraggio. E‘ dall’analisi di questa situazione che è nato il progetto di legge bipartisan sulla sicurezza del personale sanitario e socio sanitario approvato oggi in aula all’unanimità, sintesi di due progetti di legge presentati dalla consigliera regionale Carmela Rozza (Pd) e dal consigliere Franco Lucente (Fdi) . “Il testo approvato oggi- sottolinea il consigliere regionale Samuele Astuti (Pd) – obbliga tutte le aziende sanitarie pubbliche e private accreditate innanzitutto a mappare il fenomeno, di cui per l’80% fanno le spese gli infermieri. Il testo tiene conto di due aspetti, quello relativo agli atti di violenza compiuti ai danni degli operatori, soprattutto nei pronto soccorso per i quali è necessario un intervento delle forze dell’ordine e quello relativo ad atti compiuti, ad esempio nei reparti di psichiatria, da pazienti afflitti da gravi patologie per cui serve soprattutto una maggiore formazione del personale”.
“La legge – conclude Astuti-prevede l’istituzione di un tavolo tecnico che dovrà mettere a punto le soluzioni necessarie a contrastare la violenza ai danni degli operatori sanitari, ad esempio prevedendo installazione di telecamere, formazione del personale e interventi nei varchi d’accesso e la promozione di protocolli d’intesa con le forze dell’ordine per garantire la presenza di presidi nei pronto soccorso e nei reparti più a rischio. Da parte nostra monitoreremo l’applicazione della legge. Fra un anno in consiglio ne chiederemo la verifica ”.
Milano, 30 giugno 2020