50 mila euro nel 2020, per il sostegno agli studenti autistici con la messa a regime dell’esperienza dell’associazione Gli amici di Teo, già attiva sul territorio pavese. E’ questo quanto ottenuto grazie a un emendamento al bilancio di previsione, approvato ieri in consiglio regionale, dal consigliere regionale Giuseppe Villani (Pd). “Un risultato di cui sono molto soddisfatto- commenta Villani e che si unisce all’impegno assunto dalla Regione con un ordine del giorno a completare lo studio di fattibilità del Ponte della Becca, per il quale sono già stati stanziati 800 mila euro”.
Risultati importanti per il territorio pavese che fanno da contraltare a una bilancio freddo, che perpetua lo stesso modello in uso da anni in Regione, un documento al quale il Partito democratico ha votato contro.
“C’è la tecnica- commenta ancora Villani- ma non la politica, la visione di una Lombardia che cambia e che ha nuovi problemi da affrontare. La propaganda leghista ha spacciato come proprio successo il fatto che l’abolizione del superticket sulle prestazioni viene fatto in anticipo di 6 mesi rispetto alla misura del ministro della Salute Speranza che prevedeva la cancellazione dal 1 settembre. In realtà questo può accadere solo grazie ai fondi che questo Governo ha messo a disposizione. Per rispetto del lavoro altrui, la Lega avrebbe dovuto riconoscere che il superticket è stato introdotto dal Governo di centrodestra e tolto da quello di centrosinistra”.
Il Pd, oltre alle proposte legate ai territori, ha presentato numerosi emendamenti generali al bilancio ma la Lega e i suoi alleati ne hanno recepite solo poche. Tra queste la sterilizzazione dell’Iva per le agenzie del trasporto pubblico locale (8 milioni di euro), 100mila euro per progetti di educazione alla parità di genere e contrasto alla violenza sulle donne, 500mila euro per i mezzi ecologici delle imprese agricole, 50mila euro per l’educazione alla lotta alla mafia.
Approvato anche l’impegno, sotto forma di ordine del giorno, di prevedere stanziamenti per la realizzazione di almeno un presidio socio sanitario(PRESST) per ogni provincia. “Il modello di gestione della cronicità- sottolinea Villani- in Lombardia è fallito. Basti pensare che dal suo avvio, nel gennaio 2018, ad oggi ha arruolato solo il 10 per cento dei pazienti coinvolti. Avere una rete capillare di PRESST, poliambulatori dedicati soprattutto alla cura dei pazienti cronici, significa semplificare la vita alle persone malate che, anziché rivolgersi agli ospedali, troverebbero in strutture adeguate e vicine a casa le cure necessarie.
Milano, 18 dicembre 2019