I trasporti per la Regione Lombardia sono un nervo scoperto, questo già si sapeva. Palazzo Lombardia, la Lega soprattutto, non ha digerito che la Milano di Beppe Sala abbia spinto per l’introduzione della tariffa integrata del servizio di trasporto pubblico, che la Regione prometteva da anni senza mai riuscire a realizzarla. La Lega, a fine 2018, si era messa pesantemente di traverso, ma aveva dovuto prendere atto della presa di posizione pressoché unanime dei sindaci della città metropolitana in favore del biglietto integrato. L’integrazione, alla fine, è entrata in vigore, suscitando addirittura le richieste dei pendolari rimasti fuori, perché provenienti da territori diversi da Milano e Monza. Uno smacco per la Lega, che giovedì ha messo in atto la propria vendetta.
Con un emendamento alla legge di semplificazione – quale semplificazione, poi? – ha ridisegnato gli assetti delle agenzie del trasporto pubblico locale, con un obiettivo dichiarato: mettere Milano in minoranza. Comune e Città metropolitana non potranno avere più del 45% dell’agenzia di competenza (oggi hanno il 62%), che comprende anche Monza e Brianza, Lodi e Pavia, tutte governate dal centrodestra, Lega in testa. E poco importa se la sola città di Milano gestisca l’88% dei passeggeri del bacino.
“La Lega non perdona a Milano di avere un trasporto pubblico molto più efficiente di quello gestito dalla Regione con Trenord – dichiara il capogruppo del Pd Fabio Pizzul -. Il blitz di oggi (giovedì 7 novembre n.d.r.) è una vendetta politica che avrà ricadute negative sul trasporto pubblico locale di tutta la Lombardia ma questo alla Lega non sembra interessare molto, mentre le importa di poter usare i propri sindaci per condurre una guerra politica alla giunta di Beppe Sala. L’emendamento approvato oggi è veramente il segno di una politica fatta a dispetto dei cittadini, volta esclusivamente ad aumentare il proprio potere e a mettere i bastoni tra le ruote alle amministrazioni a guida Pd e centrosinistra. Se questa norma il 26 novembre verrà approvata dall’Aula – conclude Pizzul – sarà a rischio la continuità delle agenzie e l’effettuazione delle gare per l’assegnazione del servizio di trasporto. È una modifica insensata e sciagurata, votata in commissione senza nemmeno aver potuto ascoltare il parere delle agenzie stesse”.
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