Tablet, Girelli e Pizzul (PD): “Chiediamo chiarezza sul reale utilizzo nelle scuole”
“Quanti tablet sono stati effettivamente dati alle scuole e in quali istituti?”. È passato un anno dal referendum per la maggiore autonomia in Lombardia e la confusione regna sovrana sia sul percorso istituzionale che sul destino delle “voting machines” usate nelle urne.
È il PD, con un’interrogazione in discussione martedì 6 novembre, a riportare il tema all’attenzione della Regione dopo diverse difficoltà di utilizzo emerse dagli istituti scolastici. «Nel 2017 sono stati acquistati 24 mila apparecchi per una spesa di circa 23 milioni di euro – spiegano il primo firmatario Gian Antonio Girelli e il capogruppo Fabio Pizzul -. Al di là delle opinioni critiche che il PD ha già espresso sull’utilità della spesa fatta su proposta del Movimento 5 Stelle, a questo punto vogliamo un elenco dettagliato del numero dei tablet dati alle scuole lombarde».
Secondo una nota ufficiale della Regione di aprile 2018 “sono arrivate 587 richieste per un totale di 18.493 dispositivi, senza contare quelli già assegnati per la sperimentazione (circa 1.500). Alle scuole sono stati già consegnati 17.024 dispositivi. I restanti saranno recapitati nelle prossime settimane. Gli ulteriori 4 mila dispositivi elettronici saranno custoditi dalla Regione Lombardia per futuri impieghi, per esempio per i referendum sulle fusioni dei Comuni”.
«Non solo manca chiarezza sull’effettivo utilizzo di apparecchiature costate care – concludono Girelli e Pizzul -, ma, come prevedibile, ci sono anche diverse perplessità sulla reale utilità delle voting machines. Dopo dodici mesi è necessario avere risposte anche per valutare se quella spesa si è rivelata realmente poco lungimirante».