ROMANO (PD) IN VISITA AL CPR DI VIA CORELLI DOPO LA NOTIZIA DEL PESTAGGIO DI UN OSPITE DURANTE UN RIMPATRIO. “IRREGOLARITÀ E OMISSIONI, INTERVENGA IL PREFETTO”
“Pestato, minacciato di ulteriori botte se non fosse stato zitto, ferito a tal punto da perdere sangue e portare il Capitano dell’aereo che doveva rimpatriarlo a negare il rimpatrio. Quindi legato mani, piedi e ginocchia e trascinato per metri e metri sull’asfalto, nuovamente picchiato prima di rientrare al CPR. Questa è la ricostruzione di quanto accaduto ieri ad un ospite del CPR di via Corelli che, se confermata, sarebbe di una gravità inaudita”.
Lo denuncia Paolo Romano, consigliere regionale lombardo del Partito Democratico, che dopo avere avuto notizia dell’accaduto ha deciso di sincerarsi di quanto accaduto andando al CPR di via Corelli insieme ad esponenti del Naga e della rete Mai più Lager – No ai CPR.
“Abbiamo incontrato la persona protagonista suo malgrado della vicenda e riscontrato che le ferite e le lesioni riportate online corrispondono alla realtà. Ma la cosa più grave è che su come queste lesioni siano avvenute ci sono state date versioni diverse dal personale sanitario e dall’ente gestore e non esiste una versione ufficiale: non esiste il registro degli eventi critici, che dovrebbe raccogliere queste informazioni, e non esiste nella cartella clinica della persona in questione nessun documento, nonostante sia obbligatorio, né della visita al suo rientro verso le 12.30, né della visita successiva, avvenuta alle 18.40, né della visita che sembra sia avvenuta in mattinata all’aeroporto stesso. Una persona ci ha mentito dichiarando che al rientro al CPR della persona offesa, la stessa avesse rifiutato di essere visitata, per poi auto-procurarsi le lesioni e richiedere successivamente la visita. Questa versione è stata velocemente smentita da altro personale che ha dichiarato che la visita al rientro è avvenuta, seppur in modo limitato, come conferma il paziente, a cui inizialmente è stata curata solo la ferita alla mano. In ogni caso di tutto ciò non c’è traccia”.
“I CPR vanno chiusi, questa è una certezza” continua Romano, “ma alla gravità del sistema in sé si aggiungono sempre più spesso denunce di atti violenti da parte delle forze dell’ordine, un abuso della forza che è impossibile valutare in assenza dei documenti ufficiali che dovrebbero essere presenti ma non lo sono. Invierò una lettera urgente al Prefetto su queste mancanze e su altre, come la permanenza nel CPR di chi ha tentato più volte il suicidio. I diritti umani non sono rispettati, e questo è intollerabile”.
Milano, 17 febbraio 2024