“Uscire dalla violenza si può”, come recitava il titolo di un partecipato convegno, organizzato dal gruppo regionale del Pd, per parlare degli strumenti di tutela e dei percorsi che le donne possono compiere per liberarsi dalla gabbia della violenza di genere. Si può perché ci sono gli strumenti legali, i centri antiviolenza, i supporti delle associazioni, i servizi comunali. E da oggi c’è anche un sostegno in più: il progetto di legge intitolato “Istituzione di un Fondo per l’erogazione di un reddito di libertà per le donne vittime di violenza”, la cui prima firmataria è Paola Bocci, consigliera regionale del Pd.
“Come abbiamo capito anche dal convegno, nei casi di violenza sulle donne, un aspetto non trascurabile e spesso presente è quello della violenza economica – fa sapere Bocci che ha coordinato l’incontro e la sua realizzazione –. Non è meno importante della violenza fisica e psicologica, cui si affianca, e incide profondamente sulle donne che spesso non lasciano contesti violenti e di abuso per paura dell’incapacità di poter provvedere economicamente a se stesse e ai propri figli”.
La situazione di emergenza pandemica ha poi inasprito la condizione delle donne in stato di fragilità, con un preoccupante aumento della disoccupazione e della perdita di lavori, spesso precari o saltuari, purtroppo tipicamente femminili.
“La nostra proposta di legge si prefigge l’obiettivo di garantire alle donne vittime di violenza e prive di un lavoro sufficientemente solido e retribuito, un reddito sufficiente al mantenimento proprio e dei figli per un periodo congruo, affinché possano decidere liberamente di lasciare il partner o il maltrattante violento senza il ricatto della dipendenza economica”, aggiunge Bocci.
Per questo motivo, il progetto intende integrare con fondi regionali le risorse destinate alle donne vittime di violenza già previste a livello nazionale dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di luglio scorso. Benché, infatti, il Governo abbia stanziato 3 milioni di euro per il “Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza”, la misura prevede un importo mensile pari a circa 400 euro pro capite, ovvero ben al di sotto della soglia di povertà. Inoltre, non tutte le donne che necessitano di supporto rientrano nei parametri nazionali. “Riteniamo che Regione Lombardia sia perfettamente in grado di riuscire a colmare eventuali situazioni che necessitino di un particolare sostegno. Siamo convinti che la violenza di genere sia un fenomeno culturale ed è compito della politica non solo sostenere e valorizzare le reti di sostegno, ma anche mettere in campo strumenti efficaci per supportare le donne in un percorso di libertà”, conclude la consigliera Pd.
👉 il convegno
👉 l’iter istituzionale e il testo del progetto di legge sul sito del Consiglio regionale
Redazione7ggPD