Gli studenti stranieri iscritti a un percorso di studi in Lombardia possono ricevere il vaccino solo se iscritti volontariamente al servizio sanitario nazionale o se sono cittadini europei con Tessera europea assicurazione malattia, la Team. In questi due casi possono iscriversi al piano vaccinale, contattando il numero verde. Ma la gran parte degli studenti internazionali sono assicurati privatamente e al momento non possono accedere al vaccino: “Regione Lombardia deve attivare una procedura alternativa, rapida e semplificata anche per costoro e non sono pochi”, dice Paola Bocci, consigliera regionale del Pd, che per questo ha inviato una lettera all’assessora al Welfare Moratti e all’assessore all’Istruzione e Università Sala.
“Dal momento che il rientro nel Paese di origine per il tempo necessario ad avere la vaccinazione completa è incompatibile con i tempi di studio e con le scarse disponibilità di vaccini nei Paesi extraeuropei, è evidente che precludere loro la possibilità di vaccinarsi in Lombardia significa di fatto escludere qualche migliaio di giovani dalla copertura del virus, importante anche per la collettività nel suo complesso”, aggiunge Bocci.
Per questo ha chiesto agli assessori competenti di “attivare al più presto una procedura alternativa rapida e semplificata che consenta loro di aderire al piano vaccinale, così come avviene per altre categorie particolari, come i cittadini italiani iscritti all’Aire, i dipendenti delle istituzioni dell’Unione europea, gli agenti diplomatici, il personale delle missioni diplomatiche e degli enti e delle organizzazioni internazionali”.
Ma per il Pd lombardo non è solo una categoria di persone ad avere ancora qualche difficoltà nella campagna vaccinale: “Per anni si è raccontato della Lombardia come la regione modello in sanità. Con la pandemia, le evidenze hanno ampiamente smentito questa narrazione, a eccezione della grande professionalità del nostro personale sanitario diffuso su tutto il territorio. A loro va il riconoscimento vero”, commentano Vinicio Peluffo e GianAntonio Girelli, segretario del Pd lombardo e consigliere regionale con la delega al Forum Sanità del partito. Il riferimento è alle recenti dichiarazioni di Guido Bertolaso, il consulente della Giunta Fontana, che ha cantato vittoria prima della fine della partita e dimenticando i tanti errori dell’ultimo anno, dicono i dem: “La tracotanza non è mai opportuna: consigliamo a Bertolaso dichiarazioni più prudenti, più rispettose del dramma che abbiamo vissuto, e lo invitiamo ad evitare strumentalizzazioni della campagna vaccinale, che finalmente funziona, ma grazie anche al contributo importante del Governo, del generale Figliuolo, del massiccio approvvigionante delle dosi e del portale di Poste Italiane”.
Per Peluffo e Girelli “cercare di rimuovere le tante cose sbagliate da correggere usando una campagna vaccinale che oggi funziona, non è né serio né utile a migliorare la sanità lombarda in quelle parti che il Covid ha messo tragicamente a nudo”. E a questo proposito ricordano “che non è ancora ripartita a dovere l’attività sanitaria ordinaria. Ad oggi, per precisa volontà di Regione Lombardia, non esistono dati ufficiali sulla ripresa delle visite e degli esami, ma il riscontro dei cittadini racconta di una situazione drammatica soprattutto per le persone che hanno bisogno di cure e screening cardiologici e oncologici. È su queste situazioni complesse che va misurata l’efficienza del sistema Lombardo”, concludono i dem.
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