È stato il direttore generale al Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi a rispondere, in un’audizione congiunta delle Commissioni Bilancio e Sanità voluta dal Pd, sui sistemi informativi per la campagna vaccinale , che hanno prodotto gli ormai noti e quotidiani disagi. Il direttore generale però è stato chiamato a prendersi responsabilità non sue e questo dopo che si è azzerato il cda di Aria, la società che ha gestito le prenotazioni della campagna vaccinale, peraltro già in scadenza. “Dall’audizione – afferma il consigliere regionale del Pd Pietro Bussolati – è emersa la responsabilità di Letizia Moratti, Attilio Fontana e Guido Bertolaso che già dal 5 febbraio scorso erano nella cosiddetta ‘cabina di regia’ e hanno preso la decisione di accelerare la campagna vaccinale, nonostante nulla fosse realmente pronto. Un effetto annuncio che si è ritorto contro e ha messo in crisi il sistema delle partecipate (che non è esente da responsabilità) e gli operatori sanitari. Ma i veri responsabili politici non ci mettono la faccia e non si assumono le proprie responsabilità”.
Del resto, errori e informazioni contraddittorie nel piano vaccinale lombardo continuano a creare disagi. Da questa mattina (venerdì 9 aprile) si registrano problemi diffusi per la prenotazione della vaccinazione delle persone estremamente vulnerabili e per i disabili, aperta proprio oggi ai soggetti non in carico ai reparti ospedalieri.
“In molti- denuncia il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Fabio Pizzul– non sono riusciti a prenotare, perché il sistema non riconosceva i loro codici fiscali e li indicava come categoria non ancora abilitata alla prenotazione. Un ulteriore problema riguarda i caregiver e i familiari delle persone fragili minorenni o già vaccinate che, contrariamente a quanto detto in precedenza, si potranno prenotare non da oggi, ma a partire dal 16 aprile. Questi ulteriori disagi colpiscono una categoria prioritaria per l’immunizzazione e che in misura significativa sta ancora attendendo il vaccino, penso anche ai disabili più gravi, quelli che devono essere vaccinati a domicilio. L’aver spostato così in avanti questa categoria, all’interno della campagna di massa, la espone anche a ulteriori ritardi.”
“Ritardi e intoppi- sottolinea il segretario regionale del Pd Vinicio Peluffo– che rinviano non solo l’immunizzazione per le persone vulnerabili ma anche la profilassi per la popolazione più giovane. E di conseguenza spostano in avanti le riaperture e il ritorno alla normalità”.
I ritardi e i disagi nella vaccinazione delle persone fragili segue quelli per gli over 80. Ancora per tutta la settimana in molti centri vaccinali ha regnato il caos.
“L’annuncio dell’assessore Moratti che ci si poteva vaccinare anche senza prenotazione ha creato gravi disagi – sottolinea il consigliere regionale Giuseppe Villani – ad esempio, una cinquantina di ultraottantenni che non avevano mai ricevuto l’sms di convocazione pur essendosi iscritti, attraverso varie modalità, si è presentata al centro vaccinale dell’Auser di Voghera, prendendo alla lettera le dichiarazioni della Moratti e ha fatto la coda con coloro che la convocazione invece l’avevano ricevuta, ma poi è stata mandata indietro e per i più svariati motivi: non c’erano sufficienti vaccini e sanitari e volontari non erano organizzati per assistere decine di cittadini in più anche se, con grande senso di responsabilità, hanno supplito alle carenze della Regione raccogliendo i nomi e impegnandosi a ricollocarli nei prossimi giorni”.
Disagi anche a Milano dove, come segnala la consigliera regionale Paola Bocci che ne ha raccolto le testimonianze e depositato un interrogazione, cittadini residenti in zone come Prato Centenaro e Isola, sono stati inviati a vaccinarsi a Pieve Emanuele, Binasco, San Donato Milanese. Questo mentre altri cittadini dal quartiere Giambellino sono stati indirizzati a Iseo, in provincia di Brescia. Così come i residenti nei comuni della Città Metropolitana sono stati destinati a sedi in altre province, ad esempio da Gorgonzola a Lodi, pur avendo centri vaccinali vicini a casa.
Non è andata meglio a Monza, dove mercoledì scorso all’ospedale vecchio decine di over80 che non sono riusciti a ricevere la dose prevista, hanno protestato dopo essersi presentati spontaneamente al centro – così come indicato dall’Asst Brianza – anche in assenza di precedente adesione al portale.
“I giorni di calma sulle vaccinazioni sono stati pochi- conclude il consigliere regionale e capodelegazione del Pd in Commissione sanità, Samuele Astuti– e già ripresa la via crucis. In Lombardia pare già essere finito l’effetto della visita di Curcio e Figliuolo”.
RedazioneN7ggPd