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Una legge per il pastoralismo e la transumanza
Il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato martedì scorso all’unanimità una legge per la tutela e la valorizzazione del pastoralismo, dell’alpeggio, della transumanza e per la diffusione dei relativi valori culturali, tradizioni che rischiano sempre di più la scomparsa, anche a causa dello spopolamento delle zone montane.
“La pastorizia e l’agricoltura vengono oggi visti come argomenti di nicchia, ma sono parte della nostra storia e del nostro presente, affondando le loro radici nel passato, ma guardando anche al futuro – spiega  il consigliere Matteo Piloni, capodelegazione dem in commissione Agricoltura – tutelare queste tradizioni significa valorizzarle e accompagnarle attraverso quella transizione ecologica di cui si parla tanto, ma che deve essere concretizzata anche attraverso azioni quotidiane”.

“Questa legge, inoltre, recepisce in pieno  le nostre proposte sulla rivalutazione e il potenziamento dei prati stabili sul territorio lombardo, importanti per il paesaggio, ma anche e soprattutto per la qualità agroalimentare della filiera lattiero casearia” aggiunge Piloni che spiega poi il contenuto dell’articolo 3 “che è dedicato alla promozione delle vie di transumanza, monticazione, conservazione e valorizzazione dei prati stabili naturali, mediante operazioni di censimento e creando una specifica banca dati e recepisce in pieno le richieste da noi presentate all’assestamento di bilancio del 2020, quando fu approvato un nostro ordine del giorno che impegnava la giunta a prevedere, all’interno del Piano di sviluppo rurale, misure specifiche per queste realtà”.“Nella nostra regione esistono diverse agricolture e questa legge, con la valorizzazione dei prati stabili, realtà ancor prima ambientali che agricole, si pone proprio nel solco di questo principio collegandole, in una sorta di continuità tra la pianura e le aree montane” spiega Piloni che su questo tipo di formazioni ha presentato uno specifico ordine del giorno, approvato, al fine di “sostenere e incentivare, economicamente, misure volte alla valorizzazione, al mantenimento, alla preservazione e alla costituzione di nuovi prati stabili, anche prevedendo misure e forme di compensazione in ottica di servizi ecosistemici”.

“Voler garantire questo tipo di attività significa, però, anche mettere in condizioni le persone di continuare a vivere in montagna o nei territori più periferici – ha detto il consigliere Gianni Girelli, anche lui intervenuto in aula – e qui entrano in gioco impegni che riguardano tutti i servizi, dalla sanità alle attività culturali, alle infrastrutture minori, tutto ciò, insomma,  che può permettere a queste persone di sentirsi parte del mondo che cambia”.

Qui il testo e l’iter istituzionale della legge

RedazioneN7ggPD

 

PD Regione Lombardia