Con la guerra in Ucraina stiamo avendo ripercussioni pesanti non solo sul prezzo e sulla eventuale futura fornitura di gas. Anche il comparto agroalimentare rischia di piombare nella più grave crisi dal dopoguerra: dopo le perdite sull’export dei cereali dal fronte Ucraino è arrivata la decisione dell’Ungheria di centellinare l’invio di cereali, grano e soia. Una scelta che mette a rischio la sopravvivenza di molte aziende dell’agroalimentare italiano e soprattutto lombardo. Con conseguenze devastanti anche sulle derrate alimentari per le famiglie e sulla stabilità dell’intero Paese. Per questo chiediamo a Regione Lombardia di sostenere con forza la linea del PD e di Paolo De Castro, membro della Commissione Agricoltura al Parlamento Ue, che chiedono all’Europa interventi immediati per garantire i Paesi più colpiti dall’attacco russo.
In linea con le proposte della Comgri, sono state chieste una sospensione temporanea di un anno dell’obbligo previsto dall’attuale PAC di non coltivare almeno il 5% delle superfici arabili delle nostre aziende, destinandole ad aree ad alto valore ambientale e di mettere a coltura tali superfici. In aggiunta si ritiene necessaria l’attivazione delle misure contro le crisi di mercato previste dal Regolamento OCM, da finanziare tramite la mobilitazione della riserva di crisi PAC, e la riattivazione della misura straordinaria Covid prevista dal Regolamento sullo Sviluppo Rurale, con il pagamento di un aiuto ‘una tantum’ fino a 7.000 euro per azienda agricola, per far fronte alla riduzione di liquidità determinata dall’impennata dei costi di produzione.
Gianni Girelli
Consigliere regionale PD
Milano, 9 marzo 2022