Skip to main content

Roberta Vallacchi dopo le parole del presidente lombardo e del suo assessore ai Trasporti Lucente, ritenuti dai dem la causa della malagestione del servizio di Trenord.

VALLACCHI (PD): “FONTANA E LUCENTE SI SONO ACCORTI DEL PROBLEMA. MA LA COLPA È DELLA MALAGESTIONE DEL SERVIZIO”

“Nel novembre 2018 il presidente Fontana, a pochi mesi dal suo primo insediamento, dichiarava che il servizio ferroviario regionale stava versando in condizioni non degne della Lombardia e che non avrebbe chiuso la legislatura lasciandolo nelle stesse condizioni in cui lo aveva trovato. In questi giorni, ottobre 2024, 6 anni e una legislatura dopo, dice testualmente che la situazione del trasporto locale su rotaia è inaccettabile. Quindi, lui dove è stato tutto questo tempo?”, è una domanda retorica quella che si pone Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd, rispetto alle parole del presidente lombardo e del suo assessore ai Trasporti Lucente, ritenuti dai dem la causa della malagestione del servizio di Trenord.

“Incredibilmente, Fontana e Lucente riescono però a lavarsene le mani ancora una volta, scaricando tutta la colpa su Rfi, della cui gestione il presidente si dice profondamente indignato e offeso. Ma dimentica che Rfi si occupa di binari e stazioni, non del servizio che è in capo a Trenord. Vero è che quest’anno Rete ferroviaria italiana ha dato avvio a tanti cantieri, ma fino al 2023 non era una questione di ‘lavori in corso’ e il trasporto non funzionava lo stesso. Anzi, per la precisione è dal 2017 che si registra un trend in negativo: nel 2023, a livello regionale, le linee a bonus, cioè tanto deficitarie da far riconoscere agli utenti abituali uno sconto sull’abbonamento del mese successivo, sono state 179, in aumento rispetto all’anno precedente, ma soprattutto quasi raddoppiate rispetto al 2017, quando erano state 91”, spiega la consigliera Pd.

“Certo, adesso la situazione è cambiata, ma solo perché sono stati eliminati i bonus a favore degli indennizzi, che vengono riconosciuti esclusivamente se la somma delle componenti ‘Treni ritardo >15’’ e ‘Treni soppressi’ supera il 10%. Ebbene, anche così, a giugno 2024, la Mantova-Cremona-Lodi-Milano e la Piacenza-Lodi-Milano hanno abbondantemente superato la percentuale di 11. Quindi, è evidente che Trenord ha più colpe di quanto credano presidente e assessore, visto che l’azienda è responsabile della programmazione e del mantenimento dei treni”, insiste Vallacchi.

“I conti tornano: proprio sulla linea Piacenza-Lodi-Milano i treni hanno un’età media di 34 anni. Sicuramente pure altre linee regionali sono altrettanto vetuste, ma guarda caso sono quelle che hanno ricevuto meno treni nuovi dei 200 che Regione ha acquistato, spendendo 1,7 miliardi di euro, anche in rapporto a tratte in cui l’età media dei convogli è minore. E in ogni caso, se viene riconosciuta tutta questa inaffidabilità a Trenord, perché rinnovare senza fiatare il contratto di servizio per altri 10 anni, quando invece sarebbe stato più logico fermarsi a riflettere per considerare l’opportunità di una gara pubblica? Evidentemente Fontana e Lucente non sono così insoddisfatti, anche considerando il fatto che, per quanto riguarda la parte di Fnm, hanno recentemente aumentato il compenso all’amministratore delegato Marco Piuri, lievitato fino a oltre 660mila euro l’anno”, sottolinea la dem.

“Intanto che in Giunta si mettono d’accordo con se stessi, anche questo mese il Comitato pendolari lodigiano e sud-Milano ha raccolto centinaia di segnalazioni di ritardi, guasti e disservizi di ogni genere. Una situazione oggettivamente non più sopportabile. Bene, dunque, che a Palazzo Lombardia si siano accorti che esiste un problema, ma servirebbe riconoscere che la colpa non può essere scaricata solamente su Rfi, quando lo stato dei treni e il servizio sono responsabilità di Trenord”.

Milano, 11 ottobre 2024

PD Regione Lombardia