Il mistero dei dati imbarazzanti che la Regione ci nasconde e il pressing del PD
E’ apparso qualche giorno fa, esattamente il 20 maggio, su Business Insider Italia, un articolo che riporta un documento riservato sulle performance e gli indici di puntualità di Trenord nel corso del 2018 e nei primi mesi del 2019 che sono rimasti al di sotto degli standard richiesti dal contratto di servizio, nonostante il piano emergenziale di Trenord: il tasso più alto di puntualità non ha superato il 78% e a febbraio del 2018 era sotto il 68%. Nei primi mesi del 2019 la puntualità è ferma al 79%, con il dato pessimo di febbraio: meno del 64%, ancora peggio del 2018.
“Sono dati molto lontani dagli obiettivi fissati dal contratto di servizio siglato con la Regione – hanno commentato Pietro Bussolati e Matteo Piloni – . Anche le soppressioni, totali o parziali, sono state impressionanti. Noi chiediamo un’operazione verità, che la Regione ci metta a disposizione i suoi dati e si valuti finalmente l’esito del piano di emergenza e della nuova gestione di Trenord che, in realtà, è consistita solo nel cambiare manager ma senza cambiare la governance, che solo un anno fa doveva essere la prima cosa da fare visto che, diceva Fontana, il problema era il ruolo di Ferrovie dello Stato. È passato un anno, non ci sono più alibi, al governo c’è la Lega e i treni continuano ad arrivare in ritardo o a non arrivare proprio. Chiediamo all’assessore Terzi di convocare le riunioni dei quadranti, con i comitati dei pendolari e le amministrazioni locali, per fare il punto sulla situazione e illustrare l’orario estivo che entrerà in vigore ai primi di giugno. Terzi non li sta convocando prima delle elezioni perché conosce questi dati? Settimana prossima, i pendolari, li incontreremo noi”. L’incontro è previsto infatti, al Pirellone, mercoledì prossimo, alle ore 18,30.
La smentita di Trenord non si è fatta attendere, ma “il modo migliore per smentire l’articolo di Andrea Sparaciari – dice Bussolati – è comunicarci finalmente quei dati che ancora la regione si tiene stretti. Perché questo oscurantismo proprio durante la campagna elettorale?”
Se non ci sono i dati complessivi ufficiali sugli indici di puntualità, ci sono però le direttrici del Servizio ferroviario regionale che nel mese di marzo non hanno rispettato lo standard di affidabilità previsto dal Contratto di Servizio e sono cinque: Chiasso-Como-Monza-Milano, Lecco-Bergamo-Brescia, Seregno-Carnate, Verona-Brescia-Treviglio-Milano e Brescia-Piadena-Parma. Si guadagna la maglia nera la linea ferroviaria che collega la Svizzera al capoluogo lombardo ed è sconfortato il commento di Angelo Orsenigo, secondo il quale servirebbero meno rimborsi e più rispetto per i pendolari e che qui ipotizza le ragioni di tanti disagi e ricorda che Como e la sua provincia stanno per perdere il collegamento diretto con Malpensa.
Nel frattempo, il sud della Lombardia non sta molto meglio e i consiglieri delle province di Cremona, Lodi e Mantova – Matteo Piloni, Patrizia Baffi e Antonella Forattini – hanno preparato una mozione per chiedere di accelerare il raddoppio della linea ferroviaria Milano-Codogno-Cremona-Mantova, qui ne spiegano il contenuto.
NovitàSettegiorniPD 24 maggio 2019