Roberta Vallacchi dopo la risposta a un’interrogazione presentata da Simone Negri ed Emilio Del Bono sulle numerose soppressioni dei treni in Lombardia
VALLACCHI (PD): “REGIONE AMMETTE CHE LE SOPPRESSIONI SONO DOVUTE A TRENORD, NON A RFI, COME DICONO FONTANA E LUCENTE”
La Regione ammette che le soppressioni dei treni in Lombardia sono dovute a Trenord e non ai problemi delle infrastrutture, quindi a Rfi, come hanno sempre sostenuto il presidente Fontana e l’assessore ai Trasporti Lucente. E lo fa attraverso la risposta a un’interrogazione presentata dal Gruppo regionale del Pd, a firma dei consiglieri Simone Negri ed Emilio Del Bono.
Nell’atto, i dem chiedevano “nella ripartizione di responsabilità rispetto a soppressioni e ritardi, come questi vengano suddivisi in termini assoluti e percentualmente tra Trenord, Rfi e Fnm, negli anni tra il 2019 e il 2024 (ultimi dati disponibili); come ha impattato quantitativamente l’avvio dei cantieri sui disservizi nel corso degli ultimi mesi; rispetto ai disservizi riferiti a Trenord nel 2024, quali sono le principali cause e come sono distribuiti tra treni nuovi e treni vecchi”. La risposta ha lasciato basiti i consiglieri Pd.
“Le soppressioni dei treni, da gennaio a settembre del 2024, sono imputate per il 77% a Trenord e solo per il 21% ai gestori delle infrastrutture, quindi a Rfi e a Ferrovienord, che è il gestore della parte di rete regionale. Ancora peggio nel 2023 quando erano imputabili a Trenord per l’82%, e nel 2022 per l’85%. Una responsabilità che si è tenuta alta anche negli anni precedenti, tra l’81 e il 75%. E questo significa che viene meno la narrazione di Fontana e Lucente, secondo cui la causa di tutto è sempre stata Rfi, soprattutto se si calcola che quel 20% non attribuibile a Trenord, va suddiviso tra il gestore nazionale e, appunto, a quello regionale. In pratica, nella quasi totalità dei casi la colpa del disastro del trasporto su rotaia in Lombardia è da attribuire alla stessa Lombardia, cioè Regione e le sue partecipate”, spiega Roberta Vallacchi.
“A dire poco sconcertante l’analisi delle cause delle soppressioni: sono attribuite soprattutto alla mancata funzionalità dei Wc per atti vandalici, guasti o serbatoi pieni, perché pare che con il nuovo sistema di servizi igienici, che non scaricano più sulle rotaie, non tutte le stazioni siano attrezzate per il cambio dei serbatoi. E un treno non può partire con i bagni chiusi. Incredibile”, commenta ancora la dem.
“Naturalmente, tra le cause non mancano i guasti ai treni e l’assenza di un numero adeguato di convogli. Per questo, probabilmente, l’incidenza della tipologia di materiale sulle soppressioni è pari al 15% per i treni nuovi e all’85% per i vecchi. Invece, per quanto riguarda i ritardi, secondo Regione sono riferibili alla prolungata sosta in stazione, alla formazione del treno, all’accudienza del materiale rotabile, cioè se i vagoni sono datati e malconci certamente non si può partire. Anche i cantieri hanno la loro responsabilità, ma la Direzione dell’assessorato ammette che non è possibile, attraverso i sistemi di monitoraggio messi a disposizione dai gestori della rete, attribuire direttamente ritardi e soppressioni al singolo cantiere. Come dire, così è, e non ci possiamo fare niente”, aggiunge Vallacchi.
“Un quadro davvero sconfortante che smentisce completamente le affermazioni della Giunta, che ha sempre sostenuto che la causa delle soppressioni sono i problemi delle infrastrutture, scaricando così tutte le colpe su Rfi. Una falsità. Nonostante i tanti cantieri aperti quest’anno in Lombardia le soppressioni sono dovute a Trenord e non ad altro. I dati forniti dalla stessa Regione preoccupano perché dimostrano ancora una volta l’inadeguatezza di Trenord a gestire la rete ferroviaria e a offrire un servizio efficiente ai pendolari lombardi”, conclude Vallacchi.
Risposta ITR_2540 sui trasporti Trenord
Milano, 10 dicembre 2024