“Nei giorni scorsi ho fatto i conti: la spesa dei cittadini lombardi per la compartecipazione sanitaria, cioè per i ticket, è in costante aumento, e sempre più effettuata nel privato; il ticket medio sui farmaci è in Lombardia il più alto tra le Regioni italiane con i conti in ordine; nel 2013 Maroni aveva promesso l’azzeramento del ticket, e l’anno scorso Fontana ha detto che avrebbe aiutato in particolare le fasce più deboli: parole rimaste tali, solo qualche timido taglio lineare, mentre Veneto, Emilia Romagna e Toscana hanno azzerato i ticket per ampie fasce di reddito”.
Sono le parole di Carlo Borghetti, vicepresidente dem del consiglio regionale, che oggi ha presentato un ordine dl giorno all’assestamento di bilancio che va proprio nella direzione che il PD caldeggia ormai da anni: vale a dire introdurre l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci e sulle prestazioni ambulatoriali e diagnostiche per tutti i cittadini lombardi con un reddito familiare inferiore a 50mila euro, mentre per i cittadini con reddito familiare sopra 50mila euro, introdurre criteri di progressività legati al reddito e alla composizione familiare per l’applicazione della attuale quota sui farmaci e del superticket sulle prestazioni ambulatoriali, fatto salvo il non superamento dei 51 euro, la cifra massima attuale prevista.
“Sono intervenuto in Aula e ho fatto a Fontana, Lega e Forza Italia una proposta concreta che è sostenibile con i fondi disponibili, senza toccare i ticket per chi ha redditi superiori ai 50mila euro”.
“Serve ovviamente rivedere la politica dei tagli lineari e uguali per tutti che, citando don Milani, fa parti uguali tra diseguali, ma noi vogliamo aiutare innanzitutto chi fa più fatica, perché in Lombardia la salute non deve essere solo per chi ha più soldi in tasca e si può pagare tutto e subito!”
La proposta sarà messa ai voti domani: passerà?
“Non lo so – conclude Borghetti – ma Fontana mi sembrava interessato… vedremo” .
Milano, 25 luglio 2019