L’introduzione di test veloci tramite analisi del sangue e l’estensione dei tamponi diagnostici a una più ampia fetta di popolazione potrebbe rappresentare un vero punto di svolta per uscire gradualmente dallo stato di isolamento. Non possiamo concentrarci solo sull’emergenza e trascurare di fare oggi ciò che potrà consentirci un’uscita progressiva dall’isolamento. Gli esperti sottolineano come serva una doppia indagine: diagnostica ed epidemiologica.
Ben venga il pronunciamento dei tecnici sull’efficacia dei test sierologici, ma tocca alla politica decidere in che direzione andare. Da un lato, occorrerebbe estendere il test dei tamponi per nuclei specifici, al fine di individuare i soggetti asintomatici positivi, ovvero quelli che non hanno ancora sviluppato i sintomi, ma che sono ugualmente contagiosi, al fine da predisporne l’isolamento, dall’altro si potrebbe procedere con un’indagine epidemiologica a tappeto sulla popolazione di una regione, che attraverso un veloce test del sangue possa rivelare la presenza di anticorpi e attestare una conquistata immunità al virus. Abbiamo ormai capito che il fattore tempo è fondamentale per contrastare la diffusione di Covid-19 e meno ne perdiamo, meglio è.
In attesa di direttive univoche a livello nazionale, perché Regione Lombardia, che può contare su strutture leader nazionali nel campo della ricerca e della diagnostica, non gioca d’anticipo? Operazioni di cui si parla molto come i nuovi ospedali da campo da sole non rappresenteranno mai una svolta, solo se accompagnate da una strategia epidemiologica attenta ai territori e a tutti gli strumenti a disposizione, potranno essere davvero decisive.
Fabio Pizzul
Capogruppo PD in Consiglio regionale della Lombardia
Milano, 2 aprile 2020