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BOCCI (PD): “REGIONE LOMBARDIA SEGUA POI L’ESEMPIO DEL VENETO”

“Subito un’audizione congiunta in Commissione con gli assessori Galli, Rizzoli e le parti: la questione dei lavoratori dello spettacolo va chiarita con tutti i referenti coinvolti nelle sedi opportune. Regione Lombardia non può considerarli cittadini di serie B”, questo ha chiesto, con atto formale, Paola Bocci, consigliera regionale del Pd e capogruppo in VII Commissione Cultura, dopo aver letto il botta e risposta tra l’assessore Galli e i lavoratori dello spettacolo.

“La Lombardia metta in campo risorse come fatto da tempo da Regione Veneto e come a breve farà il Friuli Venezia Giulia – continua Bocci –. Già a luglio 2020 la Giunta del Veneto è intervenuta con un contributo straordinario individuale di mille euro, a integrazione dell’indennità Inps riconosciuta per i mesi di marzo, aprile e maggio dai decreti ‘Cura Italia’ e ‘Rilancio’, per tutti i lavoratori veneti iscritti al Fondo pensioni dello spettacolo, mettendo a disposizione 3 milioni di euro della propria dote del Fondo sociale europeo 2014-2020”.

Bocci e il Gruppo regionale del Pd sollecitano, perciò, formalmente “l’assessore Galli a non rimbalzare le richieste dei lavoratori sul Ministero, ma a promuovere e concertare risposte con la sua stessa Giunta, in particolare con l’assessora Rizzoli, attivando un confronto diretto, finora da lui negato, tra l’esecutivo e i rappresentanti dei lavoratori del settore, in seduta congiunta Commissione Cultura e Commissione Attività produttive. Non è il momento di lavarsene le mani, ma di fare ognuno la propria parte”, conclude la consigliera dem.

Milano, 12 novembre 2020

PD Regione Lombardia