“Le dichiarazioni di Fontana sono una vera e propria ammissione di responsabilità. In questi cinque anni nulla è stato fatto per affrontare il tema della siccità. Tanto che adesso lo stesso Fontana è stato costretto ad appellarsi al Governo. Ci è voluta un’intera legislatura per fargli capire che la situazione è grave. Ora non gli rimane che dichiarare lo stato di calamità naturale fin da subito”, tratteggia un lustro di mancati interventi il commento di Matteo Piloni, neo riconfermato consigliere regionale del Pd, alle parole del presidente regionale a proposito del dramma della siccità.
“Regione non ha fatto negli anni nulla di quello che avevamo suggerito e che era stato richiesto anche dalle tante associazioni di agricoltori e dai consorzi di bonifica: niente piano degli invasi, niente piano di sviluppo economico, niente piano rurale con le risorse per fare gli interventi – elenca Piloni –. Persino la risoluzione per combattere la crisi idrica è stata stimolata da noi. Eppure, nulla si muove. Non sappiamo nemmeno come Regione intenderà usare le risorse del Pnrr. Il problema di questi anni è stata l’assenza di misure importanti da mettere in campo”.
Giunta pesantemente in ritardo anche quest’anno: “L’assessore regionale Sertori, coordinatore delle attività del tavolo permanente per l’utilizzo della risorsa idrica in Lombardia, ha annunciato la convocazione del tavolo per il 2 marzo, esattamente come nel 2022, quando si è rivelato tardivo: non si può aspettare marzo per capire che non c’è la neve”.
I rischi che si corrono sono enormi, ribadisce per l’ennesima volta il consigliere Pd: “Ormai non siamo più nemmeno in una situazione di emergenza e quest’estate la siccità sarà peggiore e con effetti peggiori di quella dell’anno scorso perché sta diventando strutturale. E di questo la politica regionale deve prendere atto. A Fontana e alla sua Giunta di centrodestra non rimane che dichiarare lo stato di calamità naturale e iniziare a lavorare sul serio per affrontare gli effetti della crisi climatica. Basta immobilismo, basta negazionismo come hanno fatto in questi cinque anni”.
Milano, 22 febbraio 2023