Il Pd ha votato “no” alla legge di riforma dei servizi funebri perché non garantisce a tutti uguale dignità di fronte alla morte.
“Il nostro obiettivo -spiega il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti – era quello di avere una legge che garantisse a tutti uguale dignità di fronte alla morte, in termini di correlazione tra qualità del servizio e costi ai cittadini. Ma così non è stato. Abbiamo difeso la titolarità del servizio pubblico e il divieto di realizzare cimiteri e cinerari privati al fine di garantire funerali a prezzi sostenibili a tutti, ma purtroppo il testo finale non dà sufficienti garanzie”.
“Tra le altre cose –continua Borghetti- non è stata accolta la nostra proposta di utilizzare, di norma, bare ecologiche non lignee per la cremazione, con il duplice scopo di rendere le cremazioni più sostenibili sia dal punto di vista ambientale che da quello economico, senza nulla togliere alla dignità del servizio”.
“Non abbiamo condiviso -sottolinea Borghetti- la possibilità di tumulare gli animali con i loro padroni perché questo comporta complicazioni nella gestione dei cimiteri, per la quale i Comuni sono già in affanno per la mancanza di spazio, perché i servizi funebri rischiano di trasformarsi sempre più in un business e perché non è stato aperto nessun confronto con le diverse confessioni religiose. Riteniamo si debba lavorare su spazi specifici dedicati alla sepoltura degli animali d’affezione”.
“Riteniamo infine -conclude Borghetti- che avere normato le tipologie d’impresa in una legge sanitaria sia sbagliato. La regolamentazione andava fatta diversamente per meglio garantire il contrasto al lavoro nero e la concorrenza tra imprese grandi e piccole”.
Milano, 19 febbraio 2019