Roberta Vallacchi sulle energie rinnovabili, dopo la discussione in commissione Ambiente della seconda legge di revisione normativa ordinamentale 2025
VALLACCHI (PD): “SERVE PIÙ TUTELA DEL TERRITORIO: APPROVATA LA NOSTRA RICHIESTA”
“Siamo soddisfatti che la maggioranza abbia convenuto con noi che sulle fonti di energia rinnovabile ci vuole molta prudenza e soprattutto regole chiare. Per questo ci ha ascoltati e ha cassato un articolo della legge ordinamentale che a oggi risultava prematuro e incompleto”, lo dice Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd e componente della VI Commissione Ambiente, dove oggi si sono discussi i documenti di bilancio e, in particolare, la ‘Seconda legge di revisione normativa ordinamentale 2025’, una legge che serve a modificare le norme già esistenti, arrivata direttamente dalla Giunta.
“Con questo ordinamentale il centrodestra voleva introdurre norme semplificative per quanto riguarda gli impianti di energia rinnovabile, ovviamente sempre avendo poca attenzione per la tutela del territorio. Noi abbiamo chiesto l’eliminazione dell’articolo 13, appunto, che conteneva queste indicazioni, anche perché, ad esempio, parlava di impianti su aree idonee e siamo ancora in attesa del nuovo decreto ministeriale che dovrebbe definirle. Quindi, di fatto, si trattava di affrontare un tema che tutt’oggi necessita di un suo provvedimento con un percorso dedicato. Lo avevamo fatto presente già nella scorsa seduta e abbiamo riproposto la questione stamattina, presentando un emendamento soppressivo. Ed è successo che anche il relatore di maggioranza ne ha depositato uno analogo, rendendosi conto dell’errore, e dunque, al voto, l’articolo e tutte le sue conseguenze sono stati eliminati”, spiega nel dettaglio Vallacchi.
“Quindi, bene che nel testo ci siano modifiche che facilitino l’installazione degli impianti fotovoltaici sopra gli edifici, sui tetti dei parcheggi, nelle aree dismesse, e qui siamo d’accordo che bisogna spingere il più possibile in questa direzione. Non altrettanto bene laddove si parla di consentire il regime della Pas, cioè la Procedura abilitativa semplificata, anche per impianti più grandi, fino a 12 megawatt rispetto agli attuali 9,9, da collocare nelle aree idonee, senza che il Governo abbia ancora emanato il nuovo decreto che definisce quali sono. E dopo, tra l’altro, che la sentenza del Tar aveva annullato, nel precedente decreto interministeriale, la delega che Roma dava alle Regioni per l’individuazione di queste aree, in seguito alla quale sono decaduti tutti i progetti di legge regionali. E lo abbiamo ripetuto più volte. Forse sarebbe il caso che ogni tanto la maggioranza ci ascoltasse”, dice Vallacchi.
“Quindi, se già sosteniamo che i comuni sono senza strumenti per far fronte alla richiesta di installazione di impianti, non è logico andare a promuovere le procedure amministrative semplificate per impianti ancora più grandi, perché così gli enti locali si trovano ancora meno tutelati. Ecco il motivo per cui la stessa maggioranza di fronte a queste difficoltà ha deciso di ritirare l’articolo”, precisa la dem.
“Nulla di fatto nemmeno sulle Cer, le Comunità energetiche rinnovabili: i nostri due emendamenti sono stati bocciati. Uno impegnava a promuovere maggiormente le comunità energetiche rinnovabili in Lombardia, favorendo la costituzione di reti o federazioni su scala sub regionale o nazionale. Volevamo facilitare l’accesso ai finanziamenti, creare sinergie, promuovere uno sviluppo strutturato. Con l’altro volevamo includere in questa politica di diffusione delle Cer, oltre ai territori montani, anche le zone di povertà energetica, quindi le aree rurali e interne, che sono particolarmente svantaggiate perché Regione, dopo una prima manifestazione di interesse richiesta ai comuni, non ha fatto più nulla in merito. Noi stiamo cercando di spingere verso una transizione energetica da fare, ma rispettosa del territorio e rispondente anche ai bisogni sociali. Ma il centrodestra non sembra essere d’accordo”, conclude Vallacchi.
Milano, 5 novembre 2025
