Miriam Cominelli dopo la bocciatura della legge di iniziativa popolare che mirava a rimuovere l’equivalenza tra sanità pubblica e sanità privata
SANITÀ, CONSIGLIO REGIONALE BOCCIA LA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE SOSTENUTA DAL PD. ERA SOSTENUTA DA CENTOMILA FIRME
COMINELLI (PD): “GRAVE ERRORE, LA NOSTRA LOTTA CONTINUERÀ”
“Grazie a tutte le lombarde e a tutti i lombardi che hanno sostenuto la legge di iniziativa popolare, la nostra lotta comunque continuerà”. La consigliera regionale del Pd Miriam Cominelli ha commentato così la bocciatura da parte della maggioranza di destra-centro della legge di iniziativa popolare che mirava a rimuovere l’equivalenza tra sanità pubblica e sanità privata dall’attuale legge regionale quadro del settore. Con 39 voti contro 23 la maggioranza ha sancito il “non passaggio alla trattazione degli articoli” del testo di legge, mettendo fine al percorso iniziato a marzo del 2024, con il lancio della raccolta firme.
Il giudizio di Cominelli è netto: “Credo che la destra lombarda abbia fatto un gravissimo errore bocciando la proposta di legge d’iniziativa popolare e sbattendo la porta in faccia a centomila cittadini che hanno chiesto una cosa sola, il diritto a poter essere curati in tempi e a condizioni dignitose. Evidentemente contano di più i budget di alcuni grandi gruppi della sanità privata e non si vuole mettere mano a un sistema che oggi palesemente non funziona. Una cosa che faremo presto è realizzare un centro per il rispetto del diritto alla salute”.
La proposta di legge di iniziativa popolare verteva sui primi articoli, quelli relativi ai principi, e mirava a rimuovere l’equivalenza tra sanità pubblica e sanità privata, mettendo in capo alla Regione il compito di governare l’offerta della sanità privata: Per il Pd è la Regione e non il mercato, che deve dire al privato quali prestazioni servono al sistema perché il settore pubblico da solo non basta. In questo modo, orientando i servizi offerti, si possono anche ridurre le liste d’attesa. Un elemento fondamentale di questo meccanismo, annunciato da anni ma non ancora realizzato, è il Centro unico di prenotazioni (Cup) che coinvolga anche le prestazioni fornite dal privato in regime di servizio sanitario pubblico: la Regione lo aveva promesso per il 2016, ma non sarà realizzato nemmeno in questa legislatura.
Quattro i pilastri della proposta di legge: l’universalità del servizio, cioè salute garantita a tutti i cittadini e non solo a chi si può permettere la sanità a pagamento; la ricostruzione della medicina territoriale, così tragicamente debole durante il periodo della pandemia, dopo anni di depotenziamento; la prevenzione come principio da osservare in ogni aspetto della programmazione della sanità; il governo della programmazione sanitaria pubblica e privata, cancellando l’equivalenza tra sanità pubblica e sanità privata e introducendo i principi di integrazione, trasparenza e sussidiarietà.
“Spiace- afferma Cominelli- che, non riaprendo il dibattito sulla sanità, non si sia potuto parlare anche di un tema che mi sta a cuore, la salute mentale. Investire in salute mentale non significa solo curare, ma anche prevenire il disagio, favorire l’inclusione e costruire una società più sana e coesa. Per questo chiediamo il potenziamento della sanità di territorio, oggi quasi inesistente, investimenti nella formazione e in campagne di sensibilizzazione e di prevenzione per un più tempestivo accesso ai servizi. E’ necessario, infine, coinvolgere il Terzo settore”.
“Vogliamo lanciare un sos per la salute mentale. – conclude Cominelli- perché la spesa regionale in Lombardia è ferma al 2,8% del fondo sanitario, circa 620 milioni di euro l’anno, una quota troppo bassa, sotto la media nazionale e ben lontana dagli standard internazionali. Per questo serve un piano straordinario di investimenti, con assunzioni stabili, potenziamento dei servizi territoriali e risorse certe”
Milano, 21 ottobre 2025
